Shirley Temple, il nostro ricordo dell'enfant prodige di Hollywood

L'attrice divenne famosa negli anni '30, guadagnandosi il soprannome di Riccioli d'Oro. Da adulta, intraprese la carriera diplomatica...

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Quando si parla di enfant prodige del cinema, sono tanti i nomi che vengono in mente. Se gli ultimi casi eclatanti sono quelli di Dakota ed Elle Fanning, Abigail Breslin e Chloe Grace Moretz, c'è un volto che merita d'essere ricordato, se non come il capostipite, almeno come il simbolo di questo fenomeno - a volte discutibile: è quello di Shirley Temple, che con la sua aura di delicata leziosità conquistò Hollywood negli anni '30.

Shirley è figlia di Gertrude, ex ballerina che su di lei proietta tutti i sogni di gloria precocemente abbandonati per dedicarsi alla vita di casalinga. La piccola approda al cinema senza una reale vocazione, e ben presto diventa oggetto di un radicale cambio di look. Ad appena 6 anni, i suoi capelli lisci e castano scuro vengono tinti e acconciati per tramutarla in una bambolina bionda. La nuova immagine sembra essere vincente, e la bambina raggiunge il successo dopo aver girato Il trionfo della vita di Hamilton MacFadden, film propagandista del 1934.

Da allora, per i quattro anni successivi, Shirley risulta tra le star più pagate di Hollywood, seconda solo a Cary Grant. La Fox Film Corporation (che successivamente si fuse con la 20th Century Pictures per diventare la 20th Century Fox) elargisce all'attrice la cospicua somma di 20 mila dollari a settimana. A causa del contratto esclusivo con la Fox, Shirley è costretta a rifiutare il ruolo di Dorothy in Il Mago di Oz (prodotto dalla MGM), inizialmente pensato per lei. 

Alternando film di mero intrattenimento (La piccola ribelle, Zoccoletti olandesi, L'idolo di Broadway) ad altri dalle connotazioni ben più impegnative (tra cui spicca Alle frontiere dell'India, in cui viene diretta dal grande John Ford), la bambina diventa una vera e propria icona di stile, ma non manca di suscitare anche polemiche circa la reale ragione del suo successo. Dà scandalo, a questo proposito, un articolo pubblicato dallo scrittore Graham Greene, che bolla l'icona Temple come una sorta di velata, ammiccante giustificazione di pedofilia, filtrata dalla quarta parete dello schermo cinematografico.

Con l'arrivo dell'adolescenza, la carriera di attrice di Shirley si avvia verso un inesorabile declino. Il pubblico non la vuole più, i suoi film sono clamorosi insuccessi al botteghino. Nel 1949, a seguito dell'ennesimo fiasco, Shirley si ritira definitivamente dal cinema. Dopo un primo matrimonio fallito, sposa il facoltoso Charles Black, di cui assume anche il cognome, diventando Shirley Temple Black. Alla fine degli anni '60, l'ex attrice decide di darsi alla politica, con notevole successo. Divenuta ambasciatrice USA, avrebbe poi commentato: "questo è il miglior lavoro che io abbia mai avuto."

Una donna che si è saputa reinventare, che ha lottato contro la malattia (nel 1972, sopravvive a un cancro al seno e ne parla apertamente in articoli e apparizioni tv, rompendo un tabù ben consolidato all'epoca) e che ha concluso la sua esistenza a 85 anni, circondata dall'affetto dei famigliari. Qualunque opinione si abbia sulla sua carriera di attrice, Shirley Temple ha certamente dimostrato di essere molto di più della piccola Riccioli d'Oro.

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