Sherlock: Steven Moffat e Sue Vertue intervistati sul futuro della serie

Steven Moffat e Sue Vertue parlano dei piani per le prossime stagioni di Sherlock e della difficoltà di conciliare le agende sempre più fitte degli attori..

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La terza stagione si è conclusa da poco, e già i fan reclamano a gran voce un immediato ritorno sulle scene di Sherlock, amatissima serie della BBC ideata da Steven Moffat e Mark Gatiss.

In un'intervista rilasciata a Collider, proprio Moffat ha confermato definitivamente che sono state pianificate già una quarta e quinta stagione, ma che ancora non ci sono date certe per il release, essendo l'autore stesso impegnato in primis a scrivere un'altra serie amatissima dal pubblico britannico, Doctor Who. Alla luce di ciò e, inoltre, dell'agenda sempre più fitta dei due protagonisti, Benedict Cumberbatch e Martin Freeman, Moffat ha dichiarato che è improbabile che il pubblico possa sperare di vedere la quarta stagione entro la fine del 2014, come si era precedentemente rumoreggiato.
Tuttavia, il risultato non deluderà l'attesa: la quarta stagione, dice lo sceneggiatore, conterrà elementi che porteranno a una quinta stagione assolutamente sconvolgente.

I fan sono stati pazienti ad attendere due anni tra la stagione 2 e la 3. Ma Moffat e la moglie Sue Vertue, produttrice della serie, hanno mai dubitato che quella lunga attesa assottigliasse il pubblico di appassionati?

Vertue, intervistata assieme al marito sempre da Collider, ha sottolineato: "Due anni passano molto rapidamente. Non mi sono mai preoccupata a riguardo. Stiamo cercando di conciliare gli impegni di ciascuono, è quello di cui mi sto preoccupando adesso. Benedict (Cumberbatch, ndr) ha detto: 'Sono libero a febbraio.' E io gli ho risposto: 'Ma non abbiamo ancora una sceneggiatura!'"

Moffat ha precisato: "C'era ancora così tanto interesse per Sherlock, che non abbiamo avuto alcun dubbio. Non ci aspettavamo che il pubblico aumentasse. E invece è cresciuto di anno in anno. Contrariamente a quanto pensa la gente, normalmente non succede così. Con eccezioni molto, molto rare, il pubblico, anche di fronte a enormi successi, tende a diminuire. Anche show di grande richiamo vivono una curva discendente nel corso del tempo. È normale e giusto. Sherlock, invece, è migliorato anno dopo anno, il che è spettacolare."

E per quanto riguarda il futuro? Il pubblico sarà ancora una volta paziente? Moffat ha le sue idee a riguardo: "Martin (Freeman) e Benedict hanno ben poco tempo libero, per non dire altro. Ma quelli che lavorano ai film di 007 non si preoccupano di far aspettare il pubblico due o tre anni, no? Sanno che gli spettatori saranno lì. Si tratta di un modello interessante da sperimentare in televisione, penso che si potrebbe tentare."

Insomma, la possibilità di accorciare l'attesa è una speranza più che una probabilità concreta. Moffat ha ricordato l'impegno che ha nei confronti di Doctor Who: "Non ho scelta in merito. Questo è il mio lavoro. Ognuno di noi è piuttosto occupato. Ma l'attesa è stata necessaria per proseguire la serie. Se avessimo fatto Sherlock nel modo 'ordinario', girando 6 o 12 episodi per stagione, sarebbe finito da tempo. Martin e Benedict non sarebbero mai stati in grado di trovare il tempo di girare, dopo la prima stagione. Questo modello di serie tv non si fermerà qui. Perché noi tutti amiamo così tanto questo show, che potrebbe andare avanti per molto, molto tempo. Hai la possibilità di guardare lontano. Chi dice che l'unico modo per fare televisione è quello di sovraccaricare il pubblico per cinque anni, fino rendere tutti saturi, a partire dalle persone che ci lavorano? Chi dice che è l'unico modo? Ci sono altri modi per fare televisione. Ho sentito tanti showrunner americani parlare di serie da pochi episodi - che per loro sono 12 o 13, ma che per noi inglesi sono tantissimi - e del fatto che, diminuendo il numero di puntate, l'unica cosa che vai a perdere sono gli episodi 'riempitivi'. Penso che abbiano ragione. Credo che affilare l'appetito con un maggior numero di stagioni brevi sia la via migliore. Se porti i tuoi attori a diventare delle star, hai la possibilità di non perderli, se non insisti a farli lavorare nove mesi all'anno sulla tua produzione."

Sue Vertue ha poi detto la sua sull'eventualità di una quarta stagione pronta per Natale 2014: "So che c'è questa voce. In realtà è solo una speranza. Non riesco a prevedere che si possa avere la stagione pronta entro Natale, ma faremo quello che possiamo. Non sto mantenendo nessun segreto, non so davvero quando gireremo!"

E Moffat conferma: "Non so proprio come andranno le cose. Sto iniziando ora la terza settimana della nuova stagione di Doctor Who, quindi ho un bel po' di cose da fare. Dubito che sia possibile finire una stagione entro Natale. Dipende tutto dalle disponibilità individuali, e da quando Mark (Gatiss) ed io reputeremo di avere tra le mani un copione abbastanza forte. Siamo piuttosto esigenti, vogliamo che ogni episodio di Sherlock sia ottimo. Questa è la nostra ambizione. Non vogliamo fare un milione di episodi, ma un numero limitato di puntate molto, molto buone. Nel momento in cui perderemo di vista questa costante, la serie smetterà di essere ciò che è."

Ma ci sono davvero delle idee concrete per la quarta e quinta stagione? Se Vertue si mantiene sul vago, dicendo di conoscere "qualcosa della prossima stagione, ma dopo di ciò non ho la minima idea di cosa possa succedere", Moffat si sbottona leggermente di più. "Abbiamo chiara la quarta stagione, che sfocerà in una quinta davvero scioccante. Non era una cosa pianificata. Io e Mark ci stavamo riparando dalla pioggia e, dato che non abbiamo le grandi, belle roulotte-camerini di Benedict e Martin, ci siamo andati a sedere nell'ufficio della contabilità e ci siamo messi a parlare di ciò che avremmo potuto fare. Ed è uscita fuori quella che credo sia la migliore serie di idee che abbiamo mai avuto; credo che siano davvero sconvolgenti. E quando parlo di idee, intendo le storie di cui ci occuperemo, i grandi colpi di scena che ci saranno, i pugni nello stomaco, le sorprese... penso che sarà davvero emozionante."

Non resta che aspettare. Moffat non è certo nuovo a dichiarazioni di questo tipo, e vale la pena ricordare come avesse preannunciato un finale drammatico, incredibile e straziante per la terza stagione, conclusasi invece con un colpo di scena che lascia certo punti interrogativi ma ben poca tensione o carica emozionale in ballo (a differenza del coraggioso finale della prima stagione e della struggente conclusione della seconda).

Vedremo se stavolta, a tante entusiastiche parole, corrisponderanno altrettanti fatti. Ci resta comunque una certezza: il pubblico di Sherlock è paziente, lo ha già dimostrato ampiamente, e non abbandonerà il brillante investigatore. Dovesse aspettare due, tre o cinque anni.

Fonte: Collider

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