Sex and the City, l'autrice: "La serie non era molto femminista"
L'autrice di Sex and the City ha parlato del femminismo della serie e dell'assenza di Samantha dal sequel
Intervistata dal New York Post, la Bushnell ha dichiarato che il finale della serie non è molto femminista, ma che rimane un racconto di finzione e non andrebbe usato come manuale di vita:
Non parliamo mai di questo, ma c'è qualcosa a cui le donne devono pensare: potete fare molto meno... se fate affidamento su un uomo. La serie TV e il messaggio alla fine non erano molto femministi. Ma è la televisione. Si tratta di intrattenimento. Ecco perché la gente non dovrebbe basare la propria vita su una serie tv. La verità è che trovare un uomo non è la scelta economica migliore nel lungo periodo. Gli uomini possono essere pericolosi per le donne in diverse maniere.
Adoro Kim. Ma sembra voglia fare altre cose, e non le sembra giusto fare la serie. Magari non vuole più essere quel personaggio.
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Negli episodi di And Just Like That…, il circolo di amici e conoscenti delle tre protagoniste sarà arricchito con circa sei nuovi personaggi e tre di loro saranno delle presenze regolari affidate a donne di diverse origini etniche.
La serie segue Carrie (Sarah Jessica Parker), Miranda (Cynthia Nixon), e Charlotte (Kristin Davis) mentre passano dalla complicata realtà della vita e l’amicizia nei loro trent’anni a quella ancora più complicata dei cinquant’anni.
Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon e Kristen Davis torneranno nel reboot nei panni di Carrie, Miranda e Charlotte, e nel team che produrrà la serie saranno affiancate dallo scrittore Michael Patrick King e dagli sceneggiatori di Shrill, Fresh Off the Boat, Parks and Recreation e Tuca & Bertie. Tra i ritorni molto attesi anche quello di Chris Noth, interprete di Mr. Big.
Fonte: Deadline