Il peggio della settimana in TV: tutta l'ipocrisia di Miss Italia, il ritorno non glorioso di Camera Café

In cima alla nostra classifica settimanale del Peggio della TV trovate Miss Italia, Pomeriggio 5 e Camera Café. Ecco i dettagli...

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Settembre non segna solo il tempo della vendemmia e dell’inizio della scuola, ma è anche il mese prediletto per l’elezione di Miss Italia. Lo storico concorso in onda su La7 anche quest’anno, televisivamente parlando, si dilata a dismisura, perché se è vero che la manifestazione ha perso sempre più fascino e anche audience,  il canale tv ha pensato di inserire nel suo palinsesto una serie di appuntamenti che riguardano le varie fasi delle selezioni: la scelta delle finaliste, le semifinali e per finire la diretta dell’incoronazione della vincitrice del 2017. Un po’ come dire, "vabbè, visto che ‘sto programma ormai non lo guarda più nessuno, proviamo a tirarlo in lungo e a riproporre belle ragazze in tutte le salse, chissà mai che qualcuno si appassioni e lo segua". Addirittura è stata creata una striscia quotidiana apposita, condotta da Simone Rugiati, in cui le finaliste si cimentano ai fornelli per dimostrare la loro destrezza in cucina e aggiudicarsi la fascia di Miss Italia Chef. Ovvia la scelta del conduttore, perché Rugiati non solo è già un volto tv della rete, ma è anche, si dice, un seduttore piacione e quindi in mezzo a tutte queste fanciulle capita proprio a fagiuolo. Ma più dell’immancabile spazio dedicato al cibo, ci ha incuriositi e nel contempo mentalmente destabilizzati, la fase di selezione delle Miss intitolata “gli esami”. Vi diciamo subito che non si tratta di esami in senso stretto, nessuna prova di cultura generale o di abilità, solo una carrellata di 214 giovani e giovanissime donne che si mettono in mostra davanti alle telecamere. Siamo ormai giunti alle ultime battute e le aspiranti Miss sono riunite nella speranza di passare anche questo step e di essere tra le 30 fortunate che parteciperanno alla serata finale. La commissione, ci dice la voce narrante, non deve valutare solo la bellezza, ma anche la spigliatezza, il fascino, il percorso e la storia delle candidate. E qui ci chiediamo subito perché si insista a volere trovare delle altre qualità a queste ragazze che, trattandosi di un concorso di bellezza, dovrebbero solo essere belle da far perdere la testa. Siamo onesti e concreti, Miss Italia dovrebbe essere così, una ragazza di un’avvenenza abbagliante in modo che ci faccia fare bella figura in giro per il mondo a tal punto che tutti siano legittimati a pensare che noi italiane siamo fatte tutte così. Chissenefrega di tutto il resto, queste donne hanno tutto il tempo per crescere e coltivare altre doti, per ora dovrebbero essere belle, spensierate e ringraziare Madre Natura, invece no, trionfa la solita ipocrisia per cui se valutiamo solo l’aspetto esteriore allora vuole dire che la donna diventa un oggetto, quindi si crede ancora che per elevare il livello sia buona cosa tirare fuori tutte le solite stupidissime domande e ammorbarci con la serie di banalità e minc*i*te che vi stiamo per elencare.

Si inizia con quella che, determinata e dinamica, aggettivi che sentiremo poi ripetuti fino alla nausea, dice bisogna stare bene con se stesse e si prosegue con un’altra invece che esordisce con un più classico mi piace mettermi in gioco. Poi c’è una che si definisce intraprendente, dinamica – aridaje - e umile (stridente ossimoro di rito), ma anche la ragazzetta che racconta di essere stata adottata e quindi per lei la famiglia è chi ti cresce, passando per quella che invece dichiara di vivere in un paese di montagna di tredici abitanti. Speriamo non mangino tutti alla stessa tavola. Poi è il momento delle mamme Miss e tra queste si distingue colei che candidamente afferma che il suo bambino è la sua passione eterna, insieme però al Crossfit. C’è anche chi si erge paladina della diversità fisica, lodevole iniziativa, non fosse però che la crociata condotta dalla signorina, che indossa una fascia con la scritta “Very Normal Size”, consista nella difesa della sua taglia 44. Poi è il turno della biondina imbronciata che confessa di partecipare al concorso per superare la sua timidezza, e lo dice con il costume di scena infilato tra le chiappe. Nella prima scrematura, tra tizie che accennano passi di danza improbabili o intonano stonate le solite canzoni di Giorgia (come fosse robetta da cantare così) per noi la vincitrice è una ricciolina che si presenta con una poesia che lei dice di avere composto appositamente per descriversi al meglio, e che recita così: "sii forte, sii te stessa e fai della femminilità il tuo unico stile di vita". Ermetica. Ne avete abbastanza? Forse no, quindi vi torturiamo ancora un pochino. Ne sono rimaste in lizza 60, divise a gruppi di tre, ed è il momento per la commissione di approfondire la loro conoscenza per decidere chi sarà degna di accedere alla finale del concorso. Il verdetto è: bocciata o promossa. Nel caso di promozione ecco che parte automaticamente la scenetta tipica: mano sulla bocca e lacrime a fiumi, seguite da telefonata a mammà oppure al fidanzato. Se una mamma, ricevuta la bella notizia dalla figliola, brilla per sensibilità rispondendo che questa è la giornata più bella da ricordare, insieme alla nascita del nipotino, non meno vergognoso è l’affettuoso fidanzato che dice alla sua fidanzata di essere in dubbio se raggiungerla nel week-end della finale perché proprio in quei giorni c’è Inter-Spal. E forse ha ragione lui a farsi da parte,  perché tanto si sa che la più bella d’Italia, il giorno dopo l’elezione, lascia prontamente il moroso e nel giro di qualche ora è già nelle braccia del calciatore o tronista di turno. Però almeno in comune con il vecchio fidanzato mantiene la passione per il calcio!

Avanti con le selezioni ed ora tocca a un’avvenente mora che si presenta già con l’occhio lucido perché da due anni ha conosciuto un ragazzo che le ha stravolto la vita e con cui, a quanto pare, ha litigato poco prima, quindi pianto e tragedia a go-go. Dopo di lei compare una campionessa di umiltà che si presenta dicendo “sono qui per fare sognare l’Italia intera con la mia arte” e per deliziarci recita una celebre frase tratta dal film 'Blow' e lo fa così tanto male che la sua incapacità batte di netto la sua arroganza. Ci fa sorridere poi vedere che mentre quasi tutte le graziose fanciulle sono impegnate a definirsi timide, umili e insicure, a lato scorrono le loro foto di Instagram che per la maggior parte le ritraggono in abiti e atteggiamenti da panterone del ribaltabile.

Chiudiamo con la più odiosa di tutte le finaliste che alla domanda “cosa cambieresti di te?” risponde che non le piacciono le sue mani perché sono piccoline. Come se Naomi Campbell si fosse sentita un cesso perché aveva un’unghia spezzata.

E se gli esami di Miss Italia non ci sembrano siano stati superati, non si può considerare vincente neppure la nuova edizione di Camera Cafè, la sitcom di Luca e Paolo che dallo scorso lunedì va in onda tutte le sere su Raidue in fascia preserale. La sketch comedy rinnovata, riveduta e corretta, non ci convince. Gli episodi non fanno ridere né sorridere, l’unico pregio che riusciamo a trovare per ora è che durano poco e quindi lo sbadiglio, che nasce spontaneo durante la visione, si esaurisce in breve tempo. L’ambientazione, l’area relax di un’azienda, è sempre la stessa e le riprese si svolgono sempre di fronte alla macchinetta del caffè. Ci sono personaggi vecchi e new entry ma manca la verve, la battuta esilarante, il guizzo di comicità e la leggerezza di un programma di intrattenimento gioviale. Gli stereotipi si sprecano, nella puntata “Lezioni di cinesi” vengono ribaditi i soliti luoghi comuni sul fatto che i cinesi siano entità diversissime da noi, tutti uguali tra loro senza possibilità di distinguerli l’uno dall’altro,  salvo poi capire che non sono alieni, ma che, anche se in una lingua diversa, dicono le stesse cose che diciamo noi e parlano di argomenti futili proprio come tutti noi. Nella puntata “Progetto Piadina”, si tocca il tema dell’immigrazione con grevità e banalità. Il personaggio di Luca Nervi interpretato da Luca Bizzarri si è messo a capo di una cooperativa sociale dallo sgradevole nome de “Il bracciolo dell’amicizia” e dà lavoro a giovani migranti impiegandoli in pausa pranzo per le consegne delle piadine preparate dal bar Lello, il bar sotto l’ufficio. Qui le battute pietose si sprecano, Bizzarri si lamenta della lentezza dei ragazzi e rivolgendosi ad uno dei porta-piadine gli chiede se dalle sue parti corrano solo quando li insegue il leone, poi invita i giovani a consegnargli i permessi di soggiorno così non possono più andare da nessuna parte e conclude, con un concentrato di umanità, esclamando che per la buona riuscita della sua attività 'finché c’è sbarco c’è speranza'. No, decisamente non fa ridere.

“La teoria dei giochi” però ha provocato un vero tuffo al cuore a noi teledipendenti. L’esile trama dell’episodio vede Nervi e Bitta (Luca e Paolo) che si contendono, con un ulteriore collega, una banconota da cinquanta euro trovata sul tavolino dell’area relax. Il terzo incomodo è un nuovo personaggio della sitcom interpretato da Marco Palvetti, l’indimenticabile e amatissimo gran delinquente Salvatore Conte di Gomorra, che adesso ritroviamo con ordinata chioma da travet di fronte alla macchinetta del caffè. E ci mette tanta mestizia.

Chi invece è sempre di buon umore è Barbara D’Urso che proprio in questa settimana è ripartita con l’appuntamento quotidiano di Pomeriggio 5, sempre con il cuore, come dice lei. La trasmissione si conferma essere tra le più ignobili della nostra tv: siamo alle solite, storie strappalacrime e poi intrattenimento insulso e volgare con personaggetti senz’arte né parte.  Indossata la tragica maschera di circostanza, nella prima puntata, la nostra luminosa conduttrice si collega con Ischia e con la famiglia del piccolo bambino eroe salito agli onori delle cronache per avere salvato il fratellino proteggendolo dalle macerie del terremoto che ha colpito l’isola flegrea. Mamma e papà dei bimbi sono in diretta e tengono in braccio il più piccolo che piange disperato, e allora la magnanima padrona di casa, dallo studio, non può trattenersi dall’esclamare, rivolta alla giovane madre, piglialo’n core, quello vuole a te. Il bebè non smette piange e allora la D’Urso fa capire che è il caso di allontanare l’infante altrimenti i suoi telespettatori non sentono una beata mazza del terribile racconto di quella sera che lei vuole estrapolare, fin nei più piccoli dettagli, dai diretti protagonisti. Conserva così la lacrima in caldo e l’occhio piagnone per la storia successiva, un caso di malasanità in cui ha perso la vita un povero quarantenne che non è stato assistito al pronto soccorso, dove pare tutti fossero impegnati a rimbalzarsi il paziente senza rendersi conto della condizione estrema in cui versava. In collegamento c’è la moglie del poveretto ed è davvero straziante vedere il dolore della donna, ma poco dopo si cambia tono e Barbarella nostra annuncia che terminato il break pubblicitario vedremo uno speciale sul viaggio di riconciliazione a Budapest di Albano e Loredana Lecciso, perché “la vita è anche questo”. Ma quando finisce la pubblicità e si torna in studio, ecco una fila di nullità accomodate sui soliti divani, la coppia Damante/De Lellis, la figlia di Eva Henger e altri figuri di cui non riconosciamo il volto né l’identità. La D’Urso, compiaciuta, adesso può svelare ai suoi adorati telespettatori il gossip piccante che riguarda Mercedes Henger e mostra le foto di un settimanale ritrae la ragazza in atteggiamenti sospetti con Gianluca Ginoble de Il Volo, sebbene sia fidanzata però con un altro. Andrea Damante, che per chi non lo sapesse è un ex tronista, dall’alto della sua fama e popolarità, ridacchia e interviene dicendo che non sa chi sia il tipo in questione né tantomeno chi sia Il Volo. Forse lui ormai è troppo Vip anche per la D’Urso, la nostra signora del trash sarà costretta a trovarsi nuove giovani e più umili leve da allevare. Se comunque l'asteroide del Buondì la prossima volta non sapesse dove andare, potremmo indicargli volentieri una rotta.

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