Selma: la protesta "Black Lives Matter" che ridusse le possibilità del film agli Oscar

Dopo la morte di Eric Garner nel 2014, il cast di Selma decise di protestare: una scelta che costò qualche possibilità agli Oscar

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


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Dopo la morte di Eric Garner per mano di un poliziotto americano, nel 2014, il cast e la troupe di Selma - La strada per la libertà decisero di partecipare a una protesta indossando alla premiere del film una maglietta con su scritto "I can't breath", "non respiro", le stesse parole proferite da George Floyd poco prima di morire.

La cosa non fu vista di buon occhio ai "piani alti", come raccontato dal protagonista del film David Olyelowo in occasione di una recente intervista:

Ricordo che alla premiere di Selma indossammo delle magliette con su scritto "Non respiro" per protesta. Membri dell'Academy chiamarono lo studio e i produttori dicendo: "Ma come si permettono? Perché spargono M-E-R-D-A? e anche: "Non voteremo quel film perché quella non era la sede per fare una cosa simile".

È uno dei motivi per cui il film non ottenne i risultati sperati e diede vita a #OscarsSoWhite. Usarono il loro privilegio per rifiutare un film sulla base delle loro convinzioni.

La regista ha poi confermato il racconto dell'attore.

https://twitter.com/ava/status/1268699010392395776?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1268699010392395776&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fselma-movie-oscar-snub-black-lives-matter%2F

Alla fine il film ottenne due candidature e vinse un Oscar per la miglior canzone.

Questa la sinossi:

Ambientato negli Stati Uniti, durante la presidenza Johnson, il film racconta la marcia di protesta che ebbe luogo nel 1965 a Selma, Alabama. Guidata da un agguerrito Martin Luther King, questa contestazione pacifica aveva lo scopo di ribellarsi agli abusi subiti dai cittadini afroamericani negli Stati Uniti e proprio per la sua natura rivoluzionaria venne repressa nel sangue.

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