Secret Wars, Kieron Gillen: Siege è il mio inno di gloria all’Universo Marvel

Sono i reietti di Battleworld, condannati a montare la guardia allo Shield contro le forze del caos: Kieron Gillen racconta la loro tragica storia in Siege

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Spoiler Alert
[caption id="attachment_62355" align="alignright" width="198"]The Siege #1 The Siege #1[/caption]

Anche nei domini di Secret Wars esiste un’ultima frontiera: nel caso di Battleworld quell’ultima frontiera è costituita dallo Shield, una lunga e impenetrabile muraglia che protegge i domini “civilizzati” sotto il controllo del Dottor Destino dalla morte e distruzione che imperversano nel caos delle terre a sud.

A narrare le disperate avventure degli “eroi” stanziati di guardia lungo questa barriera è stato chiamato Kieron Gillen, che ha fatto della miniserie Siege, illustrata da Filipe Andrade, una testata importante nell’economia della trama portante di Secret Wars e ha colto anche l’occasione per farne un “greatest hits” della sua esperienza di autore nell’Universo Marvel, essendo Siege la sua ultima opera ambientata in quell’universo, almeno per il futuro prevedibile. Ecco come Gillen presenta la sua ultima creazione nel corso di un’intervista a Newsarama:

A sud della muraglia vivono quelle creature intrinsecamente impossibili da governare: la Perfezione di Ultron, gli Zombie e l'Onda Annihilation. Si combattono tra loro, ma cercano anche di sfondare a nord. Sono una forza incontrollabile, ed è per questo che è stata eretta questa gigantesca muraglia tra noi e loro. La vera domanda è: se Destino è onnipotente, perché diavolo non distrugge ogni cosa che si trova a sud del muro e basta? I motivi sono molti, il primo dei quali è: perché lo Shield è una punizione. È un’impresa di Sisifo concepita per un certo tipo di trasgressori. Se lasciano che il muro cada, milioni di persone moriranno, Destino respingerà gli invasori di nuovo oltre il muro e lo ricostruirà. Per questo ho scelto un sottotitolo emblematico per la serie: “Non potremo mai vincere. Non possiamo permetterci di perdere.”

[caption id="attachment_62356" align="alignleft" width="260"]The Siege, anteprima 1 The Siege, anteprima 1[/caption]

Molti mi fanno notare che c’è un ovvio paragone tra lo Shield e la Barriera de Il Trono di Spade. Si tratta di un riferimento voluto? Meglio chiederlo a Jonathan Hickman. La muraglia lunga tutto il perimetro del mondo e protetta da quelle truppe faceva parte del suo concetto originale, io mi sono limitato a farlo mio e a popolarlo con alcune creature di Battleworld.

Qualcuno ha notato che in certe copertine la superficie dello Shield ha un disegno simile alla pelle della Cosa e mi ha chiesto un commento al riguardo, ma l’unica cosa che posso dire è un laconico “no comment”.

I protagonisti della storia sono un assortimento di personaggi che ho trovato molto interessanti e caotici. È una sorta di compilation dei miei maggior successi. Abigail Brand è la stoica comandante dello Shield. Poi c’è Leah Helmaiden, l’ancella di Journey Into Mystery, cresciuta fino ad avere circa vent’anni, che al momento è totalmente immersa nel suo periodo “cotta di maglia, spada doppia/emula di Conan”.

[caption id="attachment_62357" align="alignright" width="300"]The Siege, anteprima 2 The Siege, anteprima 2[/caption]

Poi abbiamo Magik, assieme alla sua “fenomenale” cavalcatura colossale. Un Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci con otto braccia, i Cloni Summers Infiniti provenienti dal Bar Sinister, le cellule robotiche identiche di nome UNIT, Lady Kathrine Bishop del 1602 e Miss America Chavez. E soprattutto Kang il Conquistatore! Kang è uno dei miei cattivi preferiti, ma non ero mai riuscito a sceneggiarlo. Di conseguenza, poterlo finalmente utilizzare è stato un piacere. Lungo il cammino avrò modo di tirare in ballo un’altra coppia dei miei cattivi preferiti. In pratica è una riunione di tutti i cattivi. Per non parlare di tutti i cameo extra-dimensionali che sarà possibile includere. Uno dei concetti alla base di questa serie è farne il mio inno di gloria all’Universo Marvel. E questo significa inventarsi molte cose nuove. Ci saranno moltissime novità.

Siege vuole essere una grande celebrazione dell’energia e della follia dell’Universo Marvel: sarà una festa in suo onore, ma anche con un sostrato di tristezza latente. C’è questo aspro contrasto tra la leggerezza e l’umorismo dei personaggi coinvolti e l’orrore e la disperazione ineluttabile della situazione in cui sono intrappolati. Potrei definirla un’atmosfera molto simile a quella che avevo creato per Journey Into Mystery, ma spinta all’estremo. Tutti questi personaggi sono condannati, ma tutti sono geniali. Li adorerete, ma soffrirete per loro...

[caption id="attachment_62982" align="alignleft" width="198"]Siege #1, copertina di W. Scott Forbes Siege #1, copertina di W. Scott Forbes[/caption]

Durante la prima riunione in cui Jonathan ci illustrava Secret Wars, ero appena entrato in sala, Jonathan stava descrivendo i capisaldi del mondo, e mi sono tuffato immediatamente nel processo creativo assieme a lui: “Quindi perché c’è questa barriera?” In realtà, nella presentazione originale non si chiamava Shield. Ho rivoltato da cima a fondo questo elemento e Jonathan è stato gentilissimo e molto accomodante. Il fatto che lo Shield sia un elemento essenziale della storia principale mi ha indotto a credere che ci fosse spazio per una serie dove venissero forniti degli elementi importanti del quadro portante. Ero talmente entusiasta che ho scritto la prima stesura della scena d’apertura della serie proprio mentre mi trovavo a quella riunione.

In essenza, ho gestito questa serie come ho gestito tutte le mie serie legate ai grandi crossover. Può essere letta come entità indipendente, ma fornisce degli elementi importanti che arricchiranno la trama principale. È qualcosa che mi sono sforzato di fare in tutte le mie storie Marvel collegate a un crossover: qualcosa che sia in grado di stare in piedi da sola, ma che contribuisca anche all’approccio di sceneggiatura sinfonica di un crossover.

Se avete seguito Journey Into Mystery o Uncanny X-Men capirete quello che intendo. Nella presentazione originale che ho fornito a Jonathan mi sono sforzato di fornire qualcosa di valido sia dal punto di vista dello sviluppo del crossover che un contributo significativo alla creazione di questo mondo.

Fonte: Newsarama

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