Secondo Dana Brunetti Cinquanta Sfumature di Nero è ancora in alto mare

Il produttore Dana Brunetti commenta i ritardi di Cinquanta Sfumature di Nero e le richieste di compensi più alti di Jamie Dornan e Dakota Johnson

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Sembra che la situazione di Cinquanta Sfumature di Nero sia ancora in alto mare. Per la prima volta ne parla Dana Brunetti in una lunga intervista pubblicata dall'Hollywood Reporter, un profilo incentrato sul produttore ma che inevitabilmente indaga sul sequel del grande successo di questo inizio 2015.

Innanzitutto, Brunetti chiarisce i rumour sui costanti battibecchi tra la scrittrice e produttrice EL James e la regista Sam Taylor-Johnson:

La gente non andrà mai d'accordo, ma alla fine se non si trova un accordo il film non viene finito oppure è orribile, soprattutto se una delle parti si incaponisce. È una cosa che non può funzionare, ovviamente. Ci sono stati tantissimi film che, dietro le quinte, hanno visto battibecchi ben peggiori di quelli di EL James e della regista, dove le persone se ne andavano dal set o cercavano di fermare la produzione o di sabotare la sala di montaggio. Queste polemiche sono state ingigantite perché qualsiasi cosa riguardi il nostro film faceva, ovviamente, notizia. Ci sono disaccordi ogni santo giorno, per ogni inquadratura. La stampa ci ha ricamato sopra moltissimo, ma la questione è stata molto più contenuta di quello che è stato fatto credere.

Ciò però non significa che Sam Taylor-Wood tornerà alla regia, anche perchè la situazione sul sequel è quantomeno fluida:

Non ne abbiamo idea. Non abbiamo letteralmente idea di ciò che faremo. Non ho ancora nemmeno incontrato la Focus Features o chiunque altro per parlare del secondo film. Ci siamo sempre detti: facciamo uscire il primo e poi incontriamoci per decidere cosa fare nei prossimi. Non lo abbiamo ancora fatto. L'autrice non è ancora tornata negli USA da Londra. Non ho ancora incontrato la Focus. Ci siamo scambiati qualche e-mail, e alla fine ci siamo detti di cercare il momento giusto per incontrarci tutti quanti.

Ovviamente dichiarazioni di questo tipo vanno prese con le pinze, in quanto è assai difficile che dopo un risultato da mezzo miliardo di dollari in tutto il mondo lo studio e i produttori non si siano ancora detti praticamente nulla sui sequel.

Brunetti commenta anche le indiscrezioni sul fatto che Dakota Johnson e Jamie Dornan stiano chiedendo forti aumenti nel cachet:

Quando ho iniziato il mio lavoro mi sono trovato praticamente a lavorare gratis su un sacco di progetti. Ancora adesso mi riduco il compenso per cogliere alcune opportunità. Ci sono stati dei rallentamenti per quanto riguardava le trattative con Barkhad Abdi e gli altri attori di Captain Phillips. Pensate a Jonah Hill in The Wolf of Wall Street. È stato fantastico per la sua carriera. Quindi non me la prenderei molto se qualcuno coinvolto in qualcosa di grandissimo successo non venisse pagato un sacco. Non era quello l'accordo. Se lo fosse stato, avrei più di un paio di Ferrari, perché i soldi che hanno fatto i miei film sono veramente tantissimi. Ma bisogna pur iniziare.

Il produttore non sa nemmeno se il terzo romanzo verrà diviso in due parti:

Non ne ho idea. Non abbiamo ancora nemmeno uno sceneggiatore, dovremo decidere tutte queste cose e al momento è un po' prematuro.

Insomma: non resta che aspettare...

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