Sebastian Stan trova "comodo" criticare la Marvel e a chi lo fa chiede di "non giudicare troppo in fretta"
L'interprete di Bucky Barnes sottolinea dunque l'importanza che i grandi cinecomic hanno per l'intera industria
Nell'Universo Cinematografico Marvel, Sebastian Stan interpreta Bucky Barnes, personaggio che tornerà in Thunderbolts*, in uscita il prossimo anno. Per lo studio, è un periodo di difficoltà, segnato da alcuni flop e da tante critiche dei fan, parzialmente risollevato dal successo di Deadpool & Wolverine. In un'intervista con Variety, l'attore ha sottolineato dunque l'importanza che i grandi cinecomic hanno per l'intera industria:
È diventato davvero comodo prendersela con [i film Marvel]. E va bene così. Tutti hanno un'opinione. Ma [i film Marvel] sono una grande parte di ciò che contribuisce a questo business e ci permette di avere anche film più piccoli. È un'arteria che viaggia attraverso il sistema di questo intero macchinario che è Hollywood. Si alimenta in molti più modi di quelli che la gente riconosce. A volte mi sento protettivo nei suoi confronti perché l'intenzione è davvero buona. È solo difficile, caz*o, fare bei film in continuazione.
Ho visto con i miei occhi quanto [il presidente dei Marvel Studios] Kevin Feige sia l'uomo più altruista di questo pianeta, che, nonostante l'enorme successo che ha avuto, non è mai cambiato o ha vacillato. Trascorre veramente molto tempo a pensare: “Come possiamo sorprendere le persone e dare loro qualcosa di diverso?". Il suo motto è: “L'idea migliore vince”. È in buona fede, ed è l'unico motivo per cui a volte mi sento protettivo nei suoi confronti, perché le intenzioni sono le migliori. A chi critica la Marvel dico: "Tenete aperto il cuore e non giudicate troppo in fretta".
L'attore poi si è detto emozionato per l'arrivo di Thunderbolts* che ha paragonato al cult Qualcuno volò sul nido del cuculo per l'idea di "un tizio che entra in un gruppo caotico e degenerato e in qualche modo trova il modo di unirlo”.
Nel frattempo, presto ritroveremo Stan nei panni nientemeno che di Donald Trump nel biopic The Apprentice, da ottobre nei cinema italiani.