#SDCCBAD, Marvel: Bill Sienkiewicz ricorda il suo lavoro per i Nuovi Mutanti
Sienkiewicz ricorda l’approdo sui Nuovi Mutanti con Claremont, il look di Legione e il resto del team
Con la pellicola dedicata ai Nuovi Mutanti in procinto di entrare nelle fasi salienti di realizzazione, l’attenzione torna a concentrarsi su uno dei “padri celebri” della storica serie Marvel, Bill Sienkiewicz, che assieme a Chris Claremont realizzò il ciclo di storie più memorabili.
Dopo tre anni all'opera su Moon Knight, per Sienkiewicz si era aperto uno spiraglio che avrebbe potuto condurlo a lavorare su Uncanny X-Men, ma le aspettative attorno a quella serie, all’epoca, erano talmente alte che Bill non resse alla pressione e declinò l’offerta.
Sienkiewicz ricorda alcune delle sue scelte visive per i personaggi che più hanno lasciato il segno.
Nel caso di Legione, i suoi capelli torreggianti erano un'antitesi voluta al padre calvo, Charles Xavier. Ma voleva anche essere una demolizione del look del supereroe, una figura volutamente esile e non muscolosa. Se è stato rinchiuso in cella, a meno che non facesse esercizi isometrici legato a un muro, cosa che non ritengo improbabile, non poteva avere un fisico muscoloso. Volevo che apparisse goffo e vagamente allampanato, che almeno nel suo aspetto non apparisse una minaccia, un concetto che l'attore David Stevens ha centrato in pieno con la sua performance.
Nella realizzazione di Warlock, sono stato influenzato da Sergio Aragones: l’ho concepito come la lattina di vernice con cui Wile E. Coyote dipinge le gallerie. Warlock è più Rorschach di Rorschach...
Cannonball è un ragazzo alto e allampanato. Magik una ragazzina adorabile dietro il cui aspetto si nasconde una “vera dura”.
Sienkiewicz aggiunge inoltre che aveva poco più di vent’anni all’epoca in cui lavorava al fumetto, cosa che lo poneva nella sua fase di “pubertà artistica”: mentre i suoi personaggi scoprivano come usare i loro poteri, lui scopriva se stesso.
La goffaggine dei personaggi era qualcosa con cui potevo veramente immedesimarmi. Avevo sviluppato un debole per ognuno di loro.
Quanto a ciò che lo ispirò nel creare il look del Demone Orso, Sienkiewicz non ha dubbi:
Una grande massa nera, tutta artigli e intensità: l’inconscio scatenato, privo di freni.
Fonte: CBR