#SDCCBAD, Marvel: Bill Sienkiewicz ricorda il suo lavoro per i Nuovi Mutanti

Sienkiewicz ricorda l’approdo sui Nuovi Mutanti con Claremont, il look di Legione e il resto del team

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Nuovi Mutanti #25, copertina di Bill Sienkiewicz

Con la pellicola dedicata ai Nuovi Mutanti in procinto di entrare nelle fasi salienti di realizzazione, l’attenzione torna a concentrarsi su uno dei “padri celebri” della storica serie Marvel, Bill Sienkiewicz, che assieme a Chris Claremont realizzò il ciclo di storie più memorabili.

Nei giorni del San Diego Comic-Con 2017, il celebre artista ha affidato alle pagine di Comic Book Resources una ricca serie di retroscena sui suoi giorni alla Casa delle Idee e sul suo lavoro alle storie di Magik, Cannonball, Warlock, Mirage e compagni.

Dopo tre anni all'opera su Moon Knight, per Sienkiewicz si era aperto uno spiraglio che avrebbe potuto condurlo a lavorare su Uncanny X-Men, ma le aspettative attorno a quella serie, all’epoca, erano talmente alte che Bill non resse alla pressione e declinò l’offerta.

Fu proprio mentre stava uscendo dagli uffici della Marvel, a seguito di quell’offerta, che si imbatté in Chris Claremont, che gli chiese di lavorare a un arco narrativo di tre numeri incentrati sul Demone Orso. La breve descrizione della storia galvanizzò l'artista, che colse al volo la possibilità di mettersi a lavorare su un titolo meno sotto ai riflettori.

Sienkiewicz ricorda alcune delle sue scelte visive per i personaggi che più hanno lasciato il segno.

New Mutants #26, copertina di Bill SienkiewiczNel caso di Legione, i suoi capelli torreggianti erano un'antitesi voluta al padre calvo, Charles Xavier. Ma voleva anche essere una demolizione del look del supereroe, una figura volutamente esile e non muscolosa. Se è stato rinchiuso in cella, a meno che non facesse esercizi isometrici legato a un muro, cosa che non ritengo improbabile, non poteva avere un fisico muscoloso. Volevo che apparisse goffo e vagamente allampanato, che almeno nel suo aspetto non apparisse una minaccia, un concetto che l'attore David Stevens ha centrato in pieno con la sua performance.

Nella realizzazione di Warlock, sono stato influenzato da Sergio Aragones: l’ho concepito come la lattina di vernice con cui Wile E. Coyote dipinge le gallerie. Warlock è più Rorschach di Rorschach...

Cannonball è un ragazzo alto e allampanato. Magik una ragazzina adorabile dietro il cui aspetto si nasconde una “vera dura”.

Sienkiewicz aggiunge inoltre che aveva poco più di vent’anni all’epoca in cui lavorava al fumetto, cosa che lo poneva nella sua fase di “pubertà artistica”: mentre i suoi personaggi scoprivano come usare i loro poteri, lui scopriva se stesso.

La goffaggine dei personaggi era qualcosa con cui potevo veramente immedesimarmi. Avevo sviluppato un debole per ognuno di loro.

Quanto a ciò che lo ispirò nel creare il look del Demone Orso, Sienkiewicz non ha dubbi:

Una grande massa nera, tutta artigli e intensità: l’inconscio scatenato, privo di freni.

Fonte: CBR

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