SDCC, Marvel: Tim Seeley vuole terrorizzarci con Blade The Hunter
Tim Seeley e Logan Faerber riportano Blade nell'Universo Marvel, con tanto di figlia al seguito, per fare del cacciatore di vampiri un fumetto spaventoso
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Protagonista della nuova serie, oltre a Eric Brooks (vero nome di Blade), sarà anche sua figlia Fallon, apparentemente normale e attualmente adolescente. Comic Book Resources ha raggiunto lo sceneggiatore Tim Seeley per un'intervista su questo ritorno del personaggio, nella serie intitolata Blade The Hunter.
A quanto pare, vent'anni spesi a scrivere serie horror come Revival e Hack/Slash sono serviti a qualcosa: è un po' come se la Marvel mi riconoscesse dei meriti nel campo delle storie in cui ragazzine adolescenti prendono a calci nel sedere mostri orribili.
Il mio tentativo è quello di immergermi nei toni anni Settanta del Marvel Horror Universe, cercando di aggiornare ai tempi nostri quella strana atmosfera sinistra, sexy e assieme un po' sporca che avevano quei fumetti. Quando ero ragazzino, leggevo di nascosto le copie di mio padre di Haunt of Horror e Satana, poi le nascondevo sotto il letto ed ero terrorizzato dalla possibilità che si trasformassero in creature orribili. Erano ottime storie dell'orrore.Il mio obbiettivo è tornare a rendere spaventosi i mostri dei fumetti, come lo erano per me allora. Troppo spesso, i lettori di oggi conoscono le regole delle storie di paura e questo rende i vampiri e gli zombi più facili da disinnescare. Ecco perché Blade sta per affrontare qualcosa che non ha mai visto prima. Voglio che i lettori abbiano paura dei miei fumetti sotto il loro letto.
Non vedrete i soliti clan di vampiri, Deacon Frost e i classici avversari. Ci sarà invece Black Genus, una sorta di casta di mostruosi biologi che ha dei progetti davvero orribili e divertenti di cui scoprirete moltissimo al più presto.
Seeley definisce Blade come un personaggio dedito a un solo compito: uccidere vampiri. Ma dopo quasi cinquant'anni di vendetta, inizia a dimenticare il motivo per cui li odia così tanto, per cui odia se stesso. Si chiede se non abbia più ragioni per vivere una vita vera di quanto abbia mai creduto. Lo sceneggiatore vuole regalarci un nuovo punto di vista sul personaggio: Blade è un vampiro che può vivere alla luce del giorno, ma non lo ha quasi mai fatto, distratto dalla sua caccia notturna.
Fallon Grey, la figlia di Blade, per quanto mi riguarda ha il ruolo di "anti-Peter Parker". A scuola è una delle ragazze più popolari, tutti le vogliono bene e pensano che abbia in mano il proprio futuro. Ma questo genere di aspettative ti mettono addosso un sacco di stress e parte della storia la vedrà cercare di gestire queste difficoltà.
La sua relazione con il padre, inizialmente, si basa sull'unica caratteristica che li accomuna: un rifiuto costante e cocciuto di accettare punti di vista diversi dal proprio. Per il resto sono antitetici, del tutto antagonisti e la cosa divertente sarà vedere se un tizio come Blade sia in grado fare il padre.
Seeley ha dichiarato di volere una voce forte femminile all'interno della serie per bilanciare il fatto che il protagonista sia una figura fortemente testosteronica. Un altro elemento di contrasto ed equilibrio, in questo senso, potrebbe risultare anche lo stile grafico di Logan Faerber, disegnatore quasi esordiente e molto cartoonesco nel tratto.
Affidarci a Logan è stato anche un modo per segnalare in maniera immediata che qui non abbiamo a che fare con l'ennesima incarnazione di Blade somigliante a tutte quelle precedenti. Vogliamo essere innovativi e le sue matite, applicate a una storia del genere, sono una garanzia in tal senso. Non sono più gli anni Novanta. Inoltre, Logan è grandioso con le espressioni facciali, una freccia al mio arco di cui avevo proprio bisogno.
Fonte: Comic Book Resources