SDCC, Skybound: da Manifest Destiny a Thief of Thieves passando per Birthright
Andy Diggle, Joshua Williamson e Chris Dingess hanno parlato di serie di successo e nuovi progetti targati Skybound al San Diego Comic-Con
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Proprio Williamson ha dato inizio alle danze, parlando di Birthright, la serie che racconta la storia di un ragazzino di nome Mikey che, subito un rapimento in tenera età e cresciuto lontano da casa, torna dal proprio disperato padre con un aspetto che ricorda quello di Conan il Barbaro, dopo un solo anno di prigionia.
L'idea mi viene dai film degli anni Ottanta che adoravo da ragazzino, in cui il protagonista veniva trascinato in un mondo fantastico e poi tornava a casa. Ma in quelle storie non c'erano mai conseguenze per il ragazzino di turno. Come reagirebbe, invece, il mondo reale a una cosa del genere? Inoltre mi interessava molto il dramma famigliare. Il fratello maggiore di Mikey ora è molto molto più piccolo di lui e deve assistere a tutto ciò e alla minaccia che rappresenta per la sua famiglia.
Il secondo a prendere la parola è stato Diggle, ancora alle prese con la serie Thief of Thieves, nata inizialmente come un progetto che avrebbe dovuto vedere Kirkman come principale scittore e una serie di altri sceneggiatori al suo fianco a rotazione. Kirkman troppo impegnato, non ha potuto completare il processo narrativo; inoltre non aveva idea di come continuare la storia e Diggle ha dovuto risolvere il mistero. Con grande entusiasmo del suo predecessore.
Della serie ha parlato anche il disegnatore Shawn Martinbrough, che si è aggiunto all'incontro già in corso.
Quando abbiamo iniziato il nostro arco narrativo, ho detto a Andy che volevo che Conrad, il protagonista, si rasasse a zero, in segno di un nuovo inizio.
Diggle ha annunciato che il prossimo arco narrativo sarà più allegro, meno oscuro nel trattare la vita di Conrad, ladro che ha messo a segno il colpo della vita.
Lo abbiamo messo alla prova abbastanza, con gli eventi dell'ultimo anno. Ora voglio che si tolga anche qualche soddisfazione. Ma non temete, non ci sarà alcun ritorno assieme all'ex-moglie. Sarebbe strano premiare uno stalker inquietante e sinistro in quel senso, dopo che per tanto tempo ha tenuto una condotta così discutibile e dubbiosa.
Dopo aver confermato per l'ennesima volta che la serie TV tratta da Outcast ci sarà, Mackiewicz ha assicurato ai presenti che ormai ci siamo: secondo il direttore editoriale di Skybound, ormai manca poco. Ha mostrato anche un poster promozionale basato su una delle copertine di Paul Azaceta. Il pilot è già stato visionato ed è stato definito "davvero promettente". Mackiewicz ha dichiarato in merito:
Parecchie scene mi hanno fatto letteralmente girare dall'altra parte. Fa davvero paura.
Dingess ha quindi parlato del suo Manifest Destiny e dei suoi personalissimi Lewis e Clarke alle prese con i demoni e i mostri americani.
Dopo dieci anni di lavoro come seneggiatore per la TV, per me è un'esperienza particolare scrivere fumetti facendo conto solo sulle mie forze in termini creativi, senza un team di collaboratori a fianco. Non avevo mai lavorato per una grande casa editrice di comics e i miei editor della Skybound mi lasciano davvero un sacco di libertà. Ero talmente abituato alle produzioni e ai network che ti impediscono di raccontare quello che vuoi che quasi mi aspettavo mi dicessero che i miei script fanno schifo e mi ordinassero di riscriverne la metà.
Un aspetto del lavoro a Skybound che tutti gli autori hanno confermato con entusiasmo. A tal proposito, Mackiewicz ha dichiarato:
Non siamo qui per raccontare le vostre storie, ma per aiutarvi a farlo nel migliore dei modi possibile, per fare in modo che il risultato sia la migliore versione delle storie che avete in mente.
Fonte: Comic Book Resources