Scontro tra Fumetto francese e politica: il rapporto Racine e Macron ad Angoulême

Nelle scorse settimane il mondo del Fumetto francese ha visto due proteste, tra la pubblicazione del rapporto Racine e una controversa fotografia di Macron

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Racine

Un paio di settimane fa è stato presentato al ministro francese Franck Riester il rapporto Racine, che sottolinea la triste situazione degli autori di fumetti: più della metà dei professionisti non ottiene il salario minimo e oltre il 30% vive al di sotto della soglia di povertà. Questo evidenzia come il Fumetto stia aumentando sempre di più il suo margine di profitto, tagliando sui compensi degli autori, nonostante in Francia occupi una fetta sempre più importante dei ricavi nel mondo dell'editoria, stimata attorno ai 500 milioni di Euro.

Il documento di 140 pagine, firmato da più di 1.000 artisti, analizza le condizioni attuali e contiene alcune richieste necessarie per fornire agli autori un riconoscimento economico equo rispetto agli editori e a tutti gli altri operatori della catena produttiva. Se questo movimento non porterà a conseguenze significative, i fumettisti sono pronti a scioperare e a boicottare i prossimi eventi culturali per far valere i loro diritti.

Al momento, la maggior parte degli autori è pagata con un anticipo sui diritti di vendita, che vengono pagati quando l'editore approva il progetto; una volta che questo ha venduto abbastanza copie da "rimborsare" l'anticipo, la percentuale che ogni fumettista ottiene è bassa. Se ad esempio un autore viene pagato 15.000 Euro per realizzare un volume e ottiene da contratto le percentuali standard, tra l'8% e il 12%, dopo che l'editore ha venduto 19.000 copie inizierà a guadagnare tra i cinquanta centesimi e l'Euro a volume.

I firmatari del rapporto Racine si aspettavano dichiarazioni in merito durante il Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême, l'evento più importante dell'anno per il settore francese (terminato domenica scorsa), ma ancora oggi non si hanno ancora notizie in merito.

LBD 2020

In questo clima di tensione, Angoulême è stata scossa da un'altra protesta che si è consumata principalmente sui social. L'immagine di questa edizione che tutti ricorderanno è infatti una fotografia nella quale un sorridente Emmanuel Macron posa al fianco del fumettista Jul, il quale indossa una maglietta che ritrae la mascotte della manifestazione con un cerotto insanguinato sull'occhio; l'illustrazione è accompagnata dalla scritta "LBD 2020", gioco di parole tra "bande dessinée [fumetti] 2020" e "LBD", un'arma utilizzata dalla polizia francese per arginare le proteste di piazza dei gilet gialli lo scorso anno.

L'estate scorsa, Jul aveva affermato ironicamente che se il 2020 sarebbe stato l'anno del Fumetto francese, il 2019 verrà ricordato come l'anno dell'LBD, e un collettivo di fumettisti aveva colto la palla al balzo "trasfigurando" la mascotte di Angoulême.

Il Presidente della Repubblica ha visitato la manifestazione fumettistica, pranzando con diversi autori e discutendo proprio del rapporto Racine. In questa occasione è stata scattata la foto con Jul, nella quale il fumettista ha sfoggiato la maglietta con il disegno in questione, che rappresenta chiaramente una protesta politica relativa agli scontri di piazza dell'anno scorso.

La foto ha suscitato ovviamente molte perplessità e ha generato accese discussioni sui social network, soprattutto da parte degli elettori che non potevano accettare una simile presa di posizione da parte di Macron contro le forze dell'ordine. Jul ha chiarito di aver chiesto al Presidente se fosse sicuro di voler fare quella foto, ricevendo una risposta affermativa.

Macron successivamente ha commentato:

Macron - È anche perché siamo una società libera che il Presidente della Repubblica può accettare di posare con una maglietta nella quale c'è qualcosa con cui non è d'accordo. Nella nostra società chiediamo rispetto e civiltà da parte di tutti, perciò possiamo dire che la violenza è vietata.

Jul ha voluto evidenziare come gli autori abbiano la loro libertà e il diritto di dire ciò che vogliono, anche al di là dei problemi dell'editoria.

Fonti: Liberation | Les Echoes | Le Monde | Le Journal des Arts

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