Sciopero degli sceneggiatori: ultimi giorni per un accordo, si preparano le insegne per i picchetti

Sono in corso trattative dell'ultimo minuto per scongiurare uno sciopero degli sceneggiatori di Hollywood che potrebbe partire martedì

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La Writers Guild of America (WGA) e la Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) si incontreranno oggi per un'ultima sessione di trattative in vista della scadenza del contratto che, a partire dal 1 maggio, se non si trovasse un accordo, farà scattare lo sciopero degli sceneggiatori.

Uno sciopero temuto quanto, ormai, sostanzialmente inevitabile. Sono in molti che giudicano queste ultime 72 ore di trattative quasi inutili: se un accordo non è stato raggiunto finora è molto difficile che venga raggiunto prima dell'inizio della serrata. Finora non sono state fatte concessioni giudicate adeguate dalla WGA, e il sindacato proverà a usare lo sciopero per far leva sui produttori e ottenere ciò che vuole.

Il punto è capire quanto durerà questo sciopero, e questo dipende da alcuni fattori. Oltre al contratto degli sceneggiatori, nei prossimi due mesi scadrà anche il contratto dei registi (DGA) e quello degli attori (SAG-AFTRA). Tra tutti, quelli con le condizioni di lavoro più critiche sono gli sceneggiatori, e quindi le esigenze dei tre contratti sono talmente diverse da rendere improbabile una sorta di alleanza tra i tre sindacati. Tuttavia, registi e attori potrebbero trarre beneficio dall'esperienza delle trattative tra WGA e AMPTP, non a caso nelle ultime settimane entrambi i sindacati hanno manifestato il loro "sostegno" (a parole) per le istanze degli sceneggiatori. Se questo sostegno dovesse tradursi in una serrata comune, lo sciopero degli sceneggiatori potrebbe durare solo pochi giorni, perché Hollywood rimarrebbe totalmente paralizzata. È praticamente impossibile (i contratti di attori e registi non prevedono la possibilità di scioperare, pena il licenziamento), ma è uno dei casi in cui la questione potrebbe risolversi molto rapidamente.

Il capro espiatorio che molti stanno indicando al momento è, ovviamente, Netflix. Pare che l'AMPTP abbia fatto delle proposte concrete alla WGA, venendo incontro ad alcune richieste, ma il colosso dello streaming non avrebbe alcuna intenzione di aderire, lasciando quindi la situazione in stallo. Come noto, Netflix tra studios e streamer può trarre non pochi vantaggi da uno sciopero della WGA: salterebbero infatti automaticamente alcuni costosissimi contratti che ha stilato con sceneggiatori di punta e dei quali sembra voglia liberarsi, e inoltre non ha fatto mistero di potersela cavare benissimo per mesi con serie tv e film prodotti all'estero (e quindi scritti da sceneggiatori non rappresentati dalla WGA) oltre a una tonnellata di reality show (che vengono scritti da story producer e non sceneggiatori, non a caso la grande ondata di reality dei primi anni dieci è figlia dello sciopero degli sceneggiatori del 2007/2008).

Al momento si registra un calo nelle produzioni previste per la prossima settimana a Los Angeles, e come segnala Deadline gli attivisti stanno preparando i cartelli per i picchetti. Se martedì dovesse partire lo sciopero, gli sceneggiatori si piazzeranno davanti ai quartier generali degli studios e ai principali centri di produzione cinematografica e televisiva.

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