Scarlett Johansson vs Disney, scontro tra gli avvocati: "Una campagna orchestrata", "attacco misogino"

Parlano gli avvocati di Scarlett Johansson e della Disney, e le dichiarazioni sono al vetriolo. E si sbilancia anche il sindacato degli attori

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Dopo alcuni giorni di silenzio, si riaccende lo scontro verbale tra le parti dopo l'annuncio della causa legale di Scarlett Johansson nei confronti della Disney per il lancio di Black Widow in contemporanea al cinema e in streaming, giudicato dall'attrice come penalizzante per gli incassi (e i relativi bonus che le spettavano).

L'avvocato Daniel Petrocelli, che da molto tempo lavora per la Disney, getta benzina sul fuoco con nuove dichiarazioni al vetriolo su Variety:

È evidente che si tratti di una campagna pubblicitaria orchestrata con precisione per ottenere qualcosa che non si potrebbe ottenere con la sola causa legale. Ma nessun carico di pressione pubblica potrà cambiare o nascondere i chiari impegni contrattuali. Il contratto scritto è chiarissimo.

Petrocelli ha spiegato a Variety che secondo quanto previsto dal contratto, le dispute devono essere risolte in arbitrato e non in tribunale. Ed è forse proprio per questo motivo che la Johansson ha fatto causa alla Disney, e non ai Marvel Studios (con cui ha siglato il contratto). La tesi sarebbe che la major avrebbe imposto alla Marvel delle strategie per spingere le sue piattaforme streaming, costringendo la divisione a violare il contratto. Petrocelli ha poi spiegato che il ricavato dell'uscita in streaming con Accesso VIP viene computato dalla Disney come "incassi", e quindi viene incluso nel conteggio per calcolare il bonus dovuto all'attrice:

Abbiamo considerato gli incassi da Disney Premier Access come un vero e proprio box-office, per soddisfare le richieste contrattuali. Questo ha giovato, economicamente, a Ms. Johansson.

Secondo l'attrice, però, il lancio in streaming avrebbe penalizzato il box-office a lungo termine del film, e non si sarebbe tradotto nello stesso modo sul fronte dello streaming, anche perché avrebbe dato un assist formidabile alla pirateria.

L'avvocato della Disney ha poi criticato aspramente la strategia della Johansson, affermando che la major è stata colta di sorpresa dalla causa legale lanciata il 29 luglio. Un'affermazione che John Berlinski, avvocato dell'attrice, rispedisce al mittente spiegando di aver avvertito più volte la Disney:

Le dichiarazioni iniziali della Disney sono state un attacco personale misogino e prepotente contro Scarlett Johansson. I commenti di Petrocelli sono un tentativo disperato di riabilitare l'immagine dell'azienda. Ma gli avvocati dell'azienda non possono cancellare le sue prime dichiarazioni, così come i termini contrattuali, la storia delle vicende che hanno portato a questa causa o le implicazioni che questo comportamento hanno sull'intera comunità dei talent. Se la Disney avesse creduto genuinamente in ciò che ora i suoi avvocati affermano, avrebbe accettato ben volentieri di risolvere questa vicenda in tribunale, apertamente, anziché pretendere che se ne discuta di nascosto in arbitrato.

Petrocelli concorda che ci vorrà molto tempo perché questa vicenda si risolva:

In futuro i contratti con i talent diventeranno molto più specifici per quanto concerne le richieste di compensazioni aggiuntive. Sta cambiando tutto a causa dell'avvento di internet e la possibilità che si possano distribuire contenuti online. Ci vorrà molto tempo perché si risolva.

Il fronte dello scontro, intanto, si sta allargando come ampiamente previsto. La presidente del sindacato degli attori SAG-AFTRA, Gabrielle Carteris, si è scagliata contro la Disney, commentando il tono della dichiarazione della settimana scorsa:

Scarlett Johansson sta puntando un faro sui cambiamenti bruschi e impropri nelle compensazioni che le compagnie stanno cercando di togliere ai talent con il cambiare dei modelli distributivi. Nessuno, in alcun settore, dovrebbe essere vittima di riduzioni improvvise nelle compensazioni dovute. È irragionevole e ingiusto. Disney e altre compagnie stanno andando molto bene, e sono sicuramente in grado di far fronte ai loro obblighi per compensare gli artisti il cui lavoro è responsabile dei profitti di queste aziende.

Le donne non sono "avide" quando si battono e combattono per essere pagate il giusto - sono leader e campionesse della giustizia economica. Le donne sono state vittime di ineguaglianze salariali per decenni, e vengono ulteriormente umiliate da commenti come quelli rilasciati nelle dichiarazioni della Disney. Sono degli attacchi che non hanno spazio nella nostra società e SAG-AFTRA continuerà a difendere i propri membri da tutti i tipi di pregiudizi.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

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