Sam Mendes spiega perché ha rifiutato The Avengers!

Fra i vari registi contattai dalla Marvel per dirigere The Avengers c'era anche Sam Mendes che, ora, spiega le ragioni del suo rifiuto... 

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Sam Mendes si starà probabilmente godendo il meritato riscontro critico e commerciale che il suo 007 - Skyfall sta ottenendo.

Prima di approdare al franchise cinematografico basato sul personaggio di Ian Fleming, il filmmaker inglese figurava fra i registi approcciati dai Marvel Studios per la regia di The Avengers. In un'intervista a Moviefone, Mendes illustra le ragioni del suo rifiuto:

Per un sacco di questi film, la data di uscita viene annunciata prima di ogni altra cosa, anche prima di avere la sceneggiatura. La lettera più buffa che io abbia mai ricevuto - stavano spedendo dei pacchetti per The Avengers a tutti i vari registi che avevano in mente - è stato questo scatolone pieno zeppo di fumetti, ma di nessun trattamento. Ma c'era questa lettera di presentazione che recitava "The Avengers dei Marvel Studios uscirà il 3 maggio del 2013" o qualunque altra data fosse. Era questa la prima frase della missiva. Non "Abbiamo il piacere d'includere i materiali..." o "Ecco la sceneggiatura per...". Solo una data. Come prima frase (...) Ma non ero particolarmente interessato. E' un mondo che non mi appartiene. Sono pellicole che guardo, specie insieme ai miei figli, ma non sono attirato dal lavorare a uno di essi. Poi, in ogni caso, sarò solo stato uno dei 50 registi che avevano approcciato, non è che stavano pensando a me nello specifico.

Il regista risponde anche a una domanda circa i continui accostamenti fra lui e Christopher Nolan che vengono fatti ultimamente (anche con la complicità di alcune sue dichiarazioni).

Beh, lui è l'uomo del momento, c'è poco da discutere in questo senso. Lui è davvero straordinario. Anche Skyfall non sarebbe stato possibile senza Il Cavaliere Oscuro. Ormai viviamo in un'industria in cui le pellicole sono o minuscole o gigantesce e non c'è nulla nel mezzo. Voglio dire, io stesso avrei difficoltà a realizzare pellicole come quelle che ho creato in dieci anni. Non potrei fare American Beauty o Era Mio Padre al giorno d'oggi. Nolan ha fatto vedere a tutti che puoi fare una pellicola di Serie A - un film di classe, intelligente, che riflette sulla struttura della società moderna - senza per questo essere troppo serioso. E poi ha potuto contare su degli attori straordinari. La prova di Heath Ledger è stata fenomenale. Parlando come spettatore posso dire che per me ha davvero cambiato le carte in tavola.

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