Giffoni 2016: Sam Claflin e l'allenamento per Io Prima di Te utile a "non muovermi"
Arrivato a Giffoni per Io Prima di Te, Sam Claflin ci racconta come si possa interpretare un disabile che non si muove mai
Emilia Clarke, nel suo primo ruolo di peso dopo il successo di Il Trono di Spade, è infatti la ragazza incaricata di badare a lui dopo che un incidente lo rende incapace di ogni movimento eccezion fatta per testa e due dita.
La storia d’amore con malattia è un classico ma Io Prima di Te mostra una personalità non comune nell’andare fino in fondo con le sue premesse e proprio questo fatto scatena la nostra prima domanda, svicolando il più possibile tra i paletti degli spoiler per non rovinare niente.
Per il 99% del film non ti muovi, se non dal collo in sù, hai recitato senza il corpo di fatto, ma come funziona? Non ti capitava mai di compiere istintivamente un movimento con un braccio o una mano?
Si dice spesso che per rendere l’importanza e il potere di un personaggio conta più che altro come gli altri attori lo guardano, questo è vero anche per interpretare un disabile? Quanto conta nella tua interpretazione come eri guardato dagli altri?
“C’è un po’ di tutte e due le componenti. Sicuramente io devo riuscire ad incarnare il personaggio ma lo sguardo altrui è parte di quel che rende giustizia alla parte. Quando ho incontrato vere persone sulla sedia a rotelle, durante la preparazione, ho capito subito che loro percepiscono il tuo disagio attraverso lo sguardo che hai. E io all’inizio in effetti ero a disagio con loro. Non sapevo come sedermi, né come salutarli o se dargli la mano, uno di questi mi ha mostrato come siano spesso loro a rompere il ghiaccio capendo queste esitazioni e la battuta che ha fatto quando ha visto che non sapevo se dargli la mano: "Basta anche solo che fai un inchino" l’ho inserita nel film. Per loro la cosa peggiore è quando la gente li guarda con pietà, non vedendo un essere umano ma solo una sedia a rotelle”.
Ora hai in progetto sia il film biografico sul calciatore Robin Friday che My Cousin Rachel per Roger Michell no?
“In realtà Friday è in fase di sviluppo, siamo un attimo fermi per problemi di agende che non coincidono, la speranza è di andare avanti però, mi piace molto e voglio farlo, perché il personaggio è così diverso dal resto che ho fatto. My Cousin Rachel invece l'ho appena finito, abbiamo anche girato una settimana a Firenze, è la storia di un uomo giovane e una donna più anziana di lui presi in un dramma romantico con venature thriller”.
Parte della voglia di fare Friday suppongo venga dall’essere stato calciatore vero?
“Sì è stata una parte importante della mia vita. Anche se adesso sono felice quello rimane un mondo per sentimentalmente potente. Ho potuto lavorare con attori come Johnny Depp ma l’unica volta in vita mia in cui mi sono pietrificato di fronte ad una star è stato quando mi sono trovato di fronte a David Beckham. Il mio mito”.