Ryan Reynolds spiega perché non è interessato a dirigere un film

Ryan Reynolds è una star famosissima, è un sagace imprenditore, ma c'è un mestiere che non lo attira più di tanto: il regista...

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Ryan Reynolds è conosciuto dal grande pubblico grazie alle sue performance di attore, ma in realtà è una personalità poliedrica attiva in svariati ambiti, dalla produzione cinematografica all'imprenditoria extra Hollywood della telefonia mobile e della produzione di alcolici.

Eppure, come ha avuto modo di spiegare durante gli impegni stampa di The Adam Project, pellicola da domani in streaming su Netflix (GUARDA IL TRAILER ITALIANO), c'è un mestiere che non lo attira più di tanto: quello di regista.

Ryan Reynolds ne ha discusso in un'intervista con Collider (via Screen Rant) in cui ha spiegato:

Sono sincero, non m'interessa. Lo storytelling m'interessa in ogni maniera, modo e forma. La produzione anche e idem con la recitazione. E posso lavorare con gente come Shawn Levy. Non so davvero perché dovrei pensare di poter fare anche io qualcosa del genere. Sarebbe idiota. Se un giorno potessi magari dirigere qualcosa con Shawn Levy sarebbe fico. Ma no, mi piace la posizione in cui mi trovo. Amo poter lavorare con la gente con cui  mi trovo a lavorare. E perché dovrei privarmi di uno straordinario collaboratore? Per me è importante averli in ogni cosa che faccio, non ho mai preteso di essere una di quelle persone che decidono cosa fare in maniera unilaterale. Amo quei processi creativi fatti di idee che nascono dal confronto fra le persone, dal processo di trial and error, del fare a pezzi una cosa per ricostruirla poi da capo. È questa la cosa che m'interessa di più e amo farlo con qualcuno.

Cosa ne pensate del parere espresso da Ryan Reynolds in merito a un suo passaggio dietro alla macchina da presa? Se siete iscritti a BadTaste+ potete dire la vostra nello spazio dei commenti qua sotto!

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