Ryan Gosling sul set di Barbie si sentiva svuotato come in quello di Blue Valentine
Il drammatico Blue Valentine e il solare Barbie sono accumunati da una cosa: la stessa fatica fisica ed emotiva di Ryan Gosling
La campagna per gli Oscar è un modo per recuperare le attività promozionali perse con lo sciopero degli attori e degli sceneggiatori. Variety ha dedicato un lunghissimo approfondimento a Ryan Gosling e al cast di Barbie, uno di quelli che ci si sarebbe aspettati a ridosso dell’uscita, ma che, appunto, è stato impedito dai picchetti. L’intervista suona proprio come una retrospettiva sul film in ottica dei premi, con l’attore particolarmente desideroso di raccontare come il ruolo di Ken sia la summa di quanto fatto fino ad ora. Per un po' di tempo però, Ken non ha avuto spazio nel suo calendario.
L’iniziale rifiuto di Ken
Ryan Gosling ha inizialmente rifiutato il ruolo di Ken per colpa di un’agenda fittissima di impegni. Greta Gerwig non ha accettato il no. Margot Robbie, che era già scritturata nel film, condivide un agente con Gosling e ha provato anche lei a sbloccare la situazione. Il film non si poteva fare senza di lui dato che addirittura nella sceneggiatura - scritta ben prima di avere il cast - Gerwig e Baumbach avevano indicato il personaggio come “Ken Ryan Gosling”.
Il vero successo arrivò più tardi con Le pagine della nostra vita. Gosling continuò a lavorare con ruoli difficili delle produzioni indipendenti. Con Half Nelson riuscì a ottenere una candidatura come miglior attore, fu apprezzato anche in Lars e una ragazza tutta sua e colpì a fondo con Blue Valentine. Tra Barbie e il drammatico film di Derek Cianfrance, Ryan Gosling trova un interessante legame.
Da Blue Valentine a Barbie: la stessa fatica
Ken non è uno stacco dal passato, ma è in continuità con i ruolo precedenti, ci tiene a dire.
In un modo o nell’altro tutto quello che ho fatto ha portato qui. Non posso credere che lo sto dicendo. Ci sono stati momenti in cui pensavo: “Non mi sentivo di aver lavorato così duramente dai tempi di Blue Valentine. Ci sono stati momenti in cui lasciavo il set di Blue Valentine completamente distrutto emotivamente, sdraiato sull’auto che mi portava a casa, svuotato. È stato ancora più difficile interpretare Ken. Pensavo: “Come mai mi sento così in questo film? Proprio come in Blue Valentine!”.
Azzardiamo una risposta. Sebbene i due ruoli siano agli antipodi, uno sofferente, l’altro divertente, li accomuna la fatica di entrambi a tenere unita una relazione complicata. Entrambi i personaggi sono trasformazioni sia fisiche che mentali. La simpatia sciocca di Ken ha un sottotesto adulto che va mantenuto anche nella più corporea e solare delle prove attoriali. Una parte lontana dalla sua zona di comfort.
Barbie fa ancora discutere?
L’ultima delle tante discussioni generate dal film è la mancata candidatura di Greta Gerwig all’Oscar come regista e di Margot Robbie come attrice. Gosling aveva commentato “non c’è Ken senza Barbie”, esprimendo la sua delusione per il mancato riconoscimento del lavoro fatto dalle due.
Anche parlando delle polemiche e delle discussioni che ha generato Barbie l’attore non ha che complimenti.
Per quanto riguarda le reazioni delle persone il film continua a provocare conversazioni in ogni incarnazione. Continua ad alimentare un dialogo. È il potere di questo film. Fatico a paragonarlo ad altro. Ma è un altro motivo che dimostra che è più di un blockbuster estivo. È una grande opera d’arte. Questo è ciò che Greta e Margot hanno creato.
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Fonte: Variety