Rule, Britannia: gli attori inglesi alla conquista della TV americana

Sempre più spesso, gli show statunitensi affidano ruoli principali a interpreti britannici: la parola ai produttori - e agli attori!

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Il talento non ha patria, o almeno così siamo portati a credere. Certo che, concentrandosi a esaminare il cast delle principali serie tv americane, ci si accorge del numero sempre maggiore di attori britannici che sta pian piano rubando la scena ai colleghi d'oltreoceano.

Ma cos'hanno i sudditi di Sua Maestà in più rispetto agli altri?
La prima risposta che viene in mente è: una storia teatrale secolare in grado di far impallidire tutto il mondo.

"La Gran Bretagna ha una grande tradizione recitativa. Viene rispettata in modo incredibile, quindi gli attori che provengono da lì sono molto più preparati", dice Michelle Ashford, produttrice esecutiva della serie di Showtime Masters of Sex. "E dato che i prodotti televisivi sono sempre più pregevoli, non credo sia un caso che si stia volgendo lo sguardo da quella parte."

"Trovo molto eccitante il fatto che non ci siano più confini in termini di casting. Il mondo intero è a nostra disposizione", aggiunge Noah Hawley, produttore esecutivo di Fargo (FX).

Lo show prodotto da Ashford ha offerto la possibilità al gallese Michael Sheen di interpretare il celebre pioniere della sessuologia - americano - Bill Masters, e Hawley ha nella propria serie l'inglese Martin Freeman che interpreta un agente assicurativo americano. Ma la lista è lunga: gli inglesi comprendono Josh Bowman in Revenge (ABC); Hugh Dancy in Hannibal (NBC); Damian Lewis in Homeland (Showtime); Freddie Highmore in Bates Motel (A&E); Charlie Hunnam in Sons of Anarchy (FX); Stephen Moyer in True Blood (HBO); Andrew Lincoln e David Morrissey in The Walking Dead (AMC); Sam Palladio in Nashville (ABC). Matthew Rhys di The Americans (FX) è gallese, mentre Simon Baker di The Mentalist (CBS), e Alex O'Loughlin di Hawaii Five-0 (CBS) vengono dall'Australia, pur sempre sotto la corona inglese.

Quando si cercava un protagonista per The Walking Dead, la produttrice Gale Anne Hurd non conosceva la nazionalità di nessuno degli attori in lizza per il ruolo dello sceriffo Rick Grimes, che alla fine è andato ad Andrew Lincoln (già visto in Love Actually). I direttori del casting Sharon Bialy e Sherry Thomas avevano semplicemente chiesto a Hurd e al produttore Frank Darabont di visionare la registrazione di un provino sul loro sito web.

"Quando siamo arrivati a Andy, siamo rimasti stupefatti," ricorda Hurd, aggiungendo che all'epoca avevano visionato almeno 100 attori diversi per il ruolo, prima di trovare Lincoln. "Non sapevamo da dove provenisse. Poi gli abbiamo telefonato, ed è allora che abbiamo saputo che veniva dal Regno Unito. Frank gli ha dato alcune indicazioni, lui le ha seguite, e la AMC ha dato l'ok."
Quando i produttori di The Good Wife, Michelle e Robert King, stavano cercando un attore in grado di interpretare un ambiguo operatore politico americano, non hanno esitato a scegliere lo scozzese Alan Cumming per la parte.

"Nei ruoli che gli avevamo visto interpretare, non aveva mai interpretato uno scozzese, quindi la sua provenienza non è mai stata un ostacolo, nella mia testa", dice Michelle King.

La capacità di Cumming di bilanciare commedia e dramma, così come la sua formazione shakespeariana, ha aggiunto punti alla sua performance. "Lavora continuamente con battute complesse", dice Robert King. "La nostra serie ha discorsi la cui formulazione può essere difficile e articolata. Usiamo sempre parole che hanno più di due sillabe, quindi c'è bisogno di attori che abbiano un'ottima scioltezza linguistica."

Da parte sua, Hugh Dancy concorda sul fatto che l'avere dimestichezza con le lingue è una parte cruciale per la carriera di un attore, indipendentemente dalla sua provenienza. "Alcune persone hanno orecchio per gli accenti e altri no, non importa quanto ascolti o quanto ti sforzi", dice.

Matthew Rhys, che ha interpretato vari ruoli di americani, da Brothers & Sisters (ABC) a una versione teatrale di Il Laureato, sostiene che assimilare le sottigliezze del giusto accento è sempre la parte più difficile del recitare la parte di un americano.

"Non si tratta tanto della purezza del suono, o di imitare la corretta pronuncia, ma di appropriarsi di una cadenza e di un ritmo specifico, a cui credo che si debba attingere", dice Rhys. "È questo il suono che nessun insegnante può insegnarti, fino a che non ti ritrovi a vivere in mezzo a loro, come dicono gli stranieri!"

Hawley dice che Martin Freeman aveva già l'accento in mente quando ha ottenuto la parte in Fargo.

"Ha lavorato su quell'accento ogni giorno, durante l'intera lavorazione", dice Hawley. "Nei giorni in cui stava girando, non ho mai sentito l'accento britannico in lui, e non si è mai lasciato andare. Al mio orecchio, suona assolutamente impeccabile."

Le riprese in esterni a Calgary, associate alla provenienza di Freeman, hanno in realtà aiutato l'attore a entrare nel personaggio.

"Il fatto che Martin venisse dall'Inghilterra lo rendeva un outsider, un estraniato, che è proprio ciò che è il suo personaggio" continua Hawley. "Non è il Metodo con la M maiuscola, ma è di certo un metodo."

Dancy dice di aver beneficiato della mancanza di un background specifico per il suo personaggio, cosa che avrebbe potuto portarlo ad avere un accento facilmente identificabile.

"Con Will Graham (il personaggio che interpreta in Hannibal, ndt), mi sento come se avessi una sorta di lasciapassare, dato che è un giovane che non appartiene di preciso a nessun posto", dice Dancy. "È una persona molto fluida, il che si è ripercosso sulla sua educazione, quindi non ho dovuto concentrarmi e dirmi: 'Viene sicuramente dalla periferia di Boston.'"

Rhys abbraccia anche le origini oscure del proprio personaggio. "Brothers & Sisters è stato un lavoro piuttosto difficile, dato che il mio personaggio era nato e cresciuto negli Stati Uniti, mentre la bellezza di The Americans sta nel fatto che interpreto uno straniero che finge di essere americano."

Tuttavia, a parte l’ostacolo dell’accento, sapere che un personaggio è americano può aiutare fino a un certo punto.

"Se il meglio che puoi fare per riassumere un personaggio è dire che è americano, non hai riflettuto molto su di esso", dice Dancy.

Dancy sottolinea anche che, sebbene gli attori britannici tendano a essere teatralmente preparatissimi, non tutti crescono interpretando Amleto e Riccardo III.

"Qui si pensa che tutti noi inglesi abbiamo interpretato Shakespeare a un certo punto della nostra vita, e che abbiamo tutti una formazione classica. Io non ce l'ho, ma non voglio deludere nessuno!" aggiunge Dancy. "C'è la sensazione che un attore britannico abbia automaticamente le doti per sostenere una serie TV, il che può essere abbastanza estenuante."

Ma come si ripercuote questa - presunta o reale - supremazia degli inglesi sugli attori statunitensi? Benché Hurd dica che il casting di The Walking Dead non era vincolato alle origini degli interpreti, ammette che gli attori americani avrebbero bisogno di una migliore formazione teatrale.

"Non abbiamo le stesse tradizioni di recitazione che ha il Regno Unito, e quindi un sacco di gente lavora con singoli acting coach, ma non è la stessa cosa. Vorrei che la questione venisse affrontata in futuro, in modo che le persone qui in America abbiano accesso a quello stesso tipo di formazione teatrale" dice Hurd.

Ma in fin dei conti, la giusta scelta di casting esula da qualsivoglia nazionalismo. "Quando valutiamo gli attori, la loro provenienza non è certo in cima alla lista delle priorità", conclude Michelle King. "Una volta che hanno dimostrato di saper fare un accento americano credibile, non ci importa se vengono da Melbourne o da Detroit!"

Insomma, il Bardo può essere fiero dei suoi posteri, che stanno tenendo alto il buon nome della tradizione attoriale anglosassone. Per la gioia degli anglofili o, piuttosto, di tutti gli amanti della buona televisione.

Fonte: Variety

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