[Roma2016] - Il nostro incontro con Matt Ross, regista di Captain Fantastic
Abbiamo incontrato Matt Ross, regista di Captain Fantastic con Viggo Mortensen. Premiato a Cannes, il film è stato applaudito anche alla Festa del Cinema di Roma 2016
La domanda è scontata ma inevitabile. Quanto di te a livello personale c'è in questo film?
Cosa pensi tu di Noam Chomsky?
Ha visto il film?
Non lo so. Francamente, non lo so.
Lo conosci personalmente?
No.
Non lo hai contattato nemmeno in occasione del film?
No. Ma ti posso raccontare un aneddoto che secondo me dice molto di lui. Dovevamo citare una sua frase letterale e allora per un problema di diritti e possibili problemi legali il mio entourage ha contattato il suo per fargli sapere che avremmo utilizzato una sua citazione. Lui ci ha risposto subito non chiedendo soldi per eventuali diritti, dandoci immediatamente l'autorizzazione e il suo beneplacito per la citazione con un'unica raccomandazione...
Quale?
Ci ha mandato a dire: "Per cortesia se dovete citarmi, fatelo in modo accurato attraverso le mie esatte parole". Ecco, penso che questo aneddoto spieghi bene che tipo di uomo sia Noam Chomsky. Si è relazionato a noi come un essere umano.
Hai girato il film seguendo una linearità cronologica?
Ho cercato di farlo dentro ogni singolo capitolo. Non tutti il film è stato girato in chiave cronologicamente lineare. Mi spiego meglio. Ho girato tutte le sequenze iniziali del bosco in senso cronologico così come il viaggio in camper, l'arrivo a casa di Kathryn Hahn e poi le sequenze del funerale per poi tornare nel bosco alla fine e chiudere il film linearmente. All'interno dei singoli capitoli non mi sono potuto permettere quello stesso rigore, diciamo teatrale, di unità di tempo. La linearità era importante soprattutto per gli attori bambini.
Dopo l'accoglienza piuttosto trionfale al Festival di Cannes 2016... cosa succede alla carriera registica di Matt Ross? Esplode?
Non lo so. Non mi pongo il problema. Penso solo a lavorare ogni giorno cercando di migliorarmi senza pensare troppo a quello che mi succederà. Il lavoro è ciò che conta di più per me dal punto di vista professionale.