Roma 2015 - Tutto il cinema di Joel Coen e Frances McDormand nel loro incontro alla Festa del Cinema

Coppia nella vita e sullo schermo alla Festa del cinema di Roma Joel Coen e Frances McDormand, insieme sono stati al centro di un incontro con il pubblico

Critico e giornalista cinematografico


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Foto: Facebook

I Coen non fanno rerd carpet. E quindi nemmeno Frances McDormand.

La coppia passa sul tappeto rosso senza nemmeno guardare fan, stampa e chiunque sia appostato sul lungo lato dell'ingresso all'auditorium di Roma. Joel Coen e Frances McDormand sono qui per partecipare al primo Incontro Ravvicinato della festa, nome nuovo per quello che è uno dei format originali e di maggiore successo inventato dalla manifestazione, dopo essersi prestati a stento al rito delle foto, suscitando l'ira di tutti: stampa, fotografi e fan.

Stile Coen, una presa di posizione nella vita che si riflette anche nei red carpet. I fratelli infatti non rispondono a domande troppo puntigliose, non parlano volentieri di sè e non si sbrodolano, in buona sostanza non si prestano ai presenzialismi e al protagonismo da "autori". Del resto sono gli stessi che usano uno pseudonimo (Roderick Jaynes) quando firmano il montaggio dei loro film e Frances McDormand appare totalmente in linea benchè, della coppia, rimanga la più loquace.

Nell'incontro Joel e Frances parlano del loro lavoro e della loro vita, di come abbiano stretto un sodalizio umano che è anche artistico e tutto, al solito, è punteggiato da clip.

[CLIP Blood simple]

Questo è il vostro primo film in assoluto, come vi siete conosciuti?

JOEL COEN: Durante le audizioni del film, a New York in una sala conferenze e appena è entrata abbiamo capito che era perfetta

FRANCES MCDORMAND: Holly Hunter voleva quel ruolo ma non poteva perché aveva già accettato un altro lavoro, allora mi aveva consigliato di provarci. Quando sono arrivata e c'era sul tavolo un posacenere pieno di sigarette, era tutto il giorno che fumavano, me ne sono accesa una anche io. alla fine mi hanno chiesto di tornare quello stesso pomeriggio e ho detto che non avrei potuto perchè dovevo guardare la soap in cui aveva avuto una parte il mio ragazzo allora mi hanno proposto di venire dopo e ho accettato. Joel mi ha sempre detto che ho avuto la parte solo perché avevo detto di no al secondo appuntamento.

Il caso di Blood simple è esemplare, credo sia l'unica volta nella storia del cinema in cui dei registi fanno un director's cut levando scene invece di aggiungerne, come mai?

JC: Raramente riguardiamo i nostri film una volta distribuiti ma con Blood simple siamo stati costretti a farlo circa 10 anni dopo l’uscita in una serata in cui Fran riceveva un premio. Io e Ethan pensammo che era montato malissimo e che potevamo migliorarlo e così fu, levammo 5 minuti del film. È qualcosa che raramente ci capita e ogni volta che notiamo quanto di male abbiamo fatto. Anche solo dopo aver visto questa clip [quella della notte in cui il personaggio di Frances McDormand va a dormire cnella stanza di John Getz e il mattino lotta con Dan Hedaya ndr] la vorrei rimontare tutta, anzi vorrei ridirigere tutto il flim.

FM: E io lo reinterpreterei! Quando me ne sono andata dall'audizione finalmente mi diedero tutto lo script da leggere, nessuno me lo chiede mai ma io ho un master in belle arti, una formazione teatrale, ed ero convinta che nella vita avrei lavorato in teatro classico, Blood simple era solo il mio secondo lavoro dopo la scuola. Per questo avevo il terrore di strafare, dunque il più delle volte rimanevo immobile fino a che uno dei fratelli non mi diceva di muovermi.

JC: Ad un certo punto le abbiamo detto: “Prendi il coltello e conficcaglielo nella mano, non ti hanno insegnato come farlo alla scuola d’arte drammatica?”

FM: Non sapevo niente, nemmeno cosa volesse dire quel POV che stava sempre scritto nella sceneggiatura [Point of view, indica un’inquadratura dal punto di vista del personaggio ndr], erano pagine e pagine senza molto dialogo, solo indicazioni di scena quindi non avevo capito molto della storia. Figurati che recitavo con il volto anche quando inquadravano solo la mia mano, tanto che ad un certo punto Joel mi disse: "Guarda che stiamo inquadrando la tua mano e basta!".
Insomma letta la sceneggiatura mi prese il panico perchè realizzai che nella scena che abbiamo visto sarei dovuta essere nuda, così l'ho chiamato e gli ho detto che non sarei stata pronta e lui mi disse: “Non ti preoccupare non vogliamo vendere il film puntando sul sesso. Vogliamo farlo puntando sulla violenza!”.

[CLIP Arizona junior]

[CLIP Crocevia per la morte]

Da un certo punto in poi hai cominciato a scrivere ruoli esplicitamente per Fran?

JC: Si dopo Blood Simple abbiamo cominciato a scrivere i ruoli pensando a lei ma non solo. Ci sono alcuni attori che ci stimolano particolarmente, ci stimolano storie o caratteri

Con Blood simple vi siete conosciuti sul set, qui invece eravate già una coppia nella vita. L'hai visto cambiare sul lavoro?

FM: Si quel che abbiamo capito dalla nostra collaborazione è che lui è migliorato nel dirigere gli attori e io sono migliorata nell'ascoltare i registi. La maniera in cui ci scambiamo informazioni a casa su quello che facciamo separatamente ci ha aiutato molto.

[CLIP L'uomo che non c'era]

È mai successo che Fran abbia partorito una parte per sè e ve l'abbia suggerita o che abbia scritto parte del copione con voi?

JC: No, non credo. Le storie che scriviamo escono da lunghe discussioni tra me e Ethan alle volte dopo settimane alle volte dopo anni. Alcune idee ce le suggeriscono e germogliano, altre non vengono mai sviluppate o altre le scriviamo subito. A meno che non si tratti dell'adattamento di un libro è una cosa che facciamo solo io e Ethan e questo è vero per qualsiasi attore con cui lavoriamo non solo Fran.

So che Fran è un’ammiratrice della Magnani ma ci sono altre attrici che la ispirano?

FM: Della Magnani non avevo visto nemmeno un film ma già la conoscevo e avevo visto delle foto in cui il suo volto mi aveva colpito, mi interessava come attrice ma anche come donna. Da quel momento ho cominciato a investigare il suo lavoro e adesso che siamo a Roma dobbiamo ricordarci di andare in cerca di alcuni DVD di film che non trovo in America. Vorrei capire come lavorava sui formati lunghi televisivi, perchè devo fare delle cose per la tv. E poi anche lei come me veniva dal teatro.

[CLIP A prova di spia]

Perchè le commedie non vincono premi?

JC: Si è vero, le giurie non prendono sul serio le commedie perchè ad un livello superficiale non sono serie, è una spiegazione semplice ma vera: il sistema tende a non premiare lavori che per essere compresi necessitano di andare al di là di uno sguardo superficiale. Alcuni dei più grandi film di sempre sono commedie ma non vengono prese seriamente lo stesso.

Fran preferisci recitare il dramma o la commedia?

FM: Non ho mai pensato che il mio forte fosse la commedia, l'ho scoperto lavorando con loro, a teatro facevo più che altro drammi, è stato Fargo ad insegnarmi che potevo approcciare la commedia come un dramma, cioè che se sei aderente al personaggio la situazione può diventare divertente anche se non ti sforzi di far ridere la gente. Se mettete insieme tutte le parti che Joel e Ethan dicono di aver pensato per me fa riflettere.

JC: Lo so e non è l’unica a dirlo, anche altri attori con cui lavoriamo spesso come John Goodman, George Clooney e Steve Buscemi dicono la stessa cosa.
So che Brad Pitt racconta spesso che per A prova di spia ci disse: "Questo personaggio è un vero idiota non so se posso farlo" e poi lui sostiene che io feci una lunga pausa e risposi solo: "Ce la farai".
Per lo stesso film Clooney ci disse: "Ok ragazzi è l'ultimo idiota che interpreto per voi" ma per fortuna ci ha ripensato e gliene siamo grati perchè lo ha rifatto nel nostro prossimo film che esce a febbraio [Ave Cesare ndr].

FM: Secondo me Brad era fantastico come idiota e ci vuole un attore molto intelligente per una parte simile quella parte.

[CLIP Fargo]

Questo film è stato un grande successo e vi ha dato tanto ma cosa vi portate dietro?

JC: È una domanda interessante, è duro separare le due cose. Quando un film riceve molta attenzione accade che ti rende difficile vederlo obiettivamente, perchè colora la tua esperienza con esso, sia nel bene che nel male. Alla fine è impossibile ignorare il successo, influenza la tua percezione della cosa. È interessante per me e Ethan perchè era la prima volta che esaminavamo in una certa maniera il posto da cui veniamo.

FM: Concordo, è difficile separare l’esperienza di Fargo da quel che è stata la nostra visione ma io so che verrò seppellita e ricordata come quel personaggio nell'immmaginazione di molti. Anche se non sono così lo stesso ne vado fiera e sono fiera di aver contribuito alla creazione di un carattere importante importante come anche lo sono di Olive Kitteridge. Uno dei motivi per i quali Joel ed Ethan hanno lasciato il Minnesota è per quel che si vede nel film.

Abbiamo chiesto a Joel di scegliere una clip da un film interpretato da Fran che non ha diretto lui e ha voluto questa

[CLIP Olive kitteridge]

Cosa ti piace di questa interpretazione?

JC: Penso che questo film sia la cosa migliore che Fran abbia fatto. si tratta di un ritratto pieno di emozione e humour eppure così lontano da quel che lei è che mi ha fatto capire molte cose di lei. Per molti versi nel guardarlo credevo che solo io che la conosco cosi tanto l’avrei apprezzato invece poi ho scoperto che è accessibile a tutti, e questo è incredibile.

Vediamo un film di Joel che Fran ama tra quelli in cui lei non recita

[CLIP Inside Llewyn Davis]

FM: Credo sia un film perfetto che distilla e riunisce tutto quello che Joel e Ethan hanno fatto, una storia di integrità, onestà con se stessi da parte di un perdente di talento, cosa che loro non sono ma sanno raccontare. Questo è quel che si dice del buon filmmaking, mi ha sorpreso e dopo 30 anni insieme non è facile. Penso ci siano due film personali nella loro carriera:questo e A serious man. Forse ne faranno un terzo...

Infine una clip scelta da entrambi su un’altra collaborazione nella vita e sullo schermo

[CLIP La storia di Qiu Jiu]

JC: Zhang Yimou e Gong Li sono una una coppia a cui non si pensa spesso e Fran e io abbiamo amato questo film, è stata lei a suggerrirlo e mi pare un’ottima scelta perché è bellissimo per molte ragioni. Forse è uno degli usi migliori del colore che si possa fare, stilisticamente la sua osservazione è forte, non ci sono ma primi piani fino all'ultima inquadratura che è per l’appunto un primo piano di Gong Li. E poi come dice il suo personaggio è un film sul fare in modo che la cosa giusta venga fatta, e su come quel concetto e quel desiderio possa essere ambiguo. Lei vuole che il marito sia trasferito ma spinge troppo fino a che non arrivano conseguenze inaspettate. Se lo cambiassimo di ambientazione sarebbe una parte che Fran avrebbe potuto interpretare, una donna molto forte e implacabile.

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