Roma 2014 - Un festival intorno al cinema
La nostra riflessione conclusiva sulla nona edizione del Festival di Roma
Si è detto come sempre dei talent, le stelle che mancano (ogni anno ce ne sono parecchi ma lo stesso il mantra viene ripetuto senza pietà per le nostre orecchie), facendo l’errore di allargare al pubblico un problema tutto delle testate. Gli spettatori normali (non i grandi appassionati) infatti si recano al Festival una massimo due volte a manifestazione, vedono un film o un evento e se ne vanno, guardano un talent al massimo e comunque da lontano. Se si eccettuano i fenomeni generazionali che attirano occasionalmente folle oceaniche di adolescenti, che senso ha lamentare il fatto che ci fossero nomi molto noti ma non strepitosi? A chi importa davvero se non ai giornali?
Allora è semmai per alcuni colpi ben assestati (Gone Girl, uno dei film migliori dell’anno e poco importa non ci fossero talent e che uscirà tra un po’, è un film immenso e un festival è la sua casa), qualche proiezione limite (Takashi Miike, che altrimenti difficilmente può essere visto in sala, o l’incredibile A girl walks at home alone at night) e alcune delicatezze (Eden di Mia Hansen Love) che è valso la pena stare al festival. Per quello e per gli incontri, sempre di più lo specifico di questo festival.
Se infatti i film più difficili da trovare, più radicali e meno commerciali trovano spazio soprattutto in rete (sia la loro scoperta che la loro fruizione), superando in termini di tempo i molti festival che non possono permettersi anteprime mondiali, allora le manifestazioni devono esplorare maggiormente quegli ambiti irreplicabili, allargare la passione del cinema per farla uscire dal concetto di proiezione e immergerla in forme paratestuali di fruizione. Non il film ma tutto quello che c’è intorno che lo approfondisce, lo celebra, lo racconta o lo rivolta come un calzino. In questo movimento d’allargamento di quel che un festival può fare intorno al cinema Roma è da sempre sulla frontiera. Per il resto, ancora una volta, si spera in un miglioramento.