"Ci sono molte inesattezze": Gareth Edwards sull'essere stato messo da parte nelle riprese di Rogue One
Senza entrare troppo nel dettaglio, Gareth Edwards ribadisce che online circolano inesattezze sulle riprese aggiuntive di Rogue One
Rogue One: a Star Wars Story, il primo capitolo antologico della saga cinematografica ideata da George Lucas diretto da Gareth Edwards, è finito per diventare uno dei capitoli più amati del nuovo corso che vede la Lucasfilm come costola della Walt Disney.
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Nel corso di un'intervista fatta per la promozione stampa di The Creator, Gareth Edwards è tornato sulla questione Rogue One: a Star Wars Story. Un argomento di cui non può parlare in maniera specifica per via degli accordi di riservatezza con la Lucasfilm ma intorno al quale "Ci sono molte inesattezze":
Le robe che circolano su internet riguardo a cosa è successo con quel film sono così inaccurate. Tony [Gilroy] è arrivato e ha fatto sicuramente un sacco di ottimo lavoro, senza dubbio. Ma abbiamo tutti lavorato insieme fino all'ultimo minuto di quel film.
L'ultima cosa che abbiamo girato nelle riprese aggiuntive è stata la scena del corridoio con Darth Vader. Ho realizzato io tutta quella parte.
Perché, "per colpa" di Peter Jackson, Gareth Edwards non aveva previsto il successo della scena finale di Rogue One
Tempo fa, parlando proprio della scena finale di Rogue One, Gareth Edwards ha spiegato che, durante la lavorazione di quel passaggio, non aveva minimamente previsto che sarebbe finito per diventare così apprezzato. La colpa di tutto questo? Di Peter Jackson!
La cosa di cui tutti parlano di più di Rogue One sia la scena di Darth Vader alla fine. So che suona sciocco, ma non mi aspettavo davvero che a qualcuno importasse di quel passaggio. Non ci aspettavamo che diventasse un momento così importante […] Sono stato molto fortunato perché quando ho iniziato a fare questo mestiere, Peter Jackson, quando lavoravo al mio primo film, ci ha invitato a visitare il set de Lo Hobbit e ho avuto modo di stare lì e osservarlo lavorare, ho imparato molto da lui. Era davvero incredibile, quasi irrealistico, e pensavo che non avrei mai potuto ricambiare: cosa avrei mai potuto offrirgli in cambio? Cercavo continuamente di pensare a delle idee. Tipo, cosa potrebbe interessargli? Cioè, lui ha tutto! Poi mentre stavo girando Rogue One, mi sono detto “Potrei semplicemente invitarlo a venire a fare quello che vuole in Star Wars!”. Ma era molto indaffarato. Non riuscivo a mettermi in contatto con lui e, per quanto gli abbia mandato email su email, non riuscivo a ottenere una risposta. Nell’ultimo giorno di riprese, stavo proprio per girare la scena di Darth Vader, gli ho scritto per dirglielo, nel caso volesse venire. Mi ha risposto subito, dicendo che sarebbe stato lì nell’arco di 30 minuti. Per questo, quando sono tornato a casa quella sera, riuscivo solo a pensare “Peter Jackson era sul set del mio film!”. Capisci cosa intendo? Non pensavo “Ho girato una scena che diventerà memorabile con Darth Vader!”. Pensavo al fatto che Peter Jackson, sì proprio lui, era venuto in visita sul mio set. Stavamo girando il film e Peter Jackson era lì. Questo mi ha colpito di più. Ecco perché forse non mi ero accorto di quanto fosse importante e del suo potenziale.
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FONTE: KCRW