Rocky 4 cambia titolo in occasione dell'arrivo della director's cut di Sylvester Stallone
Sylvester Stallone, come sempre tramite Instagram, condivide alcune interessanti informazioni sulla director's cut di Rocky 4
Con un video, ha innanzitutto confermato che l'arrivo di questa nuova versione della leggendaria pellicola sarà accompagnato anche da un documentario sulla realizzazione di questo rimontaggio della pellicola. Pellicola che cambierà anche la classica denominazione: sarà nota non come Rocky 4 ma come Rocky VS Drago.
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Ecco anche il dettaglio di una scena:
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Rocky IV costò, al tempo, 28 milioni di dollari ne incassò 300 milioni al botteghino di tutto il mondo, una cifra che equivale a 732 milioni di dollari di oggi.
Qua sotto potete leggere la sinossi del film:
Ivan Drago, campione sovietico dei pesi massimi categoria dilettanti, arriva negli Stati Uniti per una esibizione fra lui e Rocky Balboa, che ormai ritiratosi dal ring rinuncia. Drago è un gigante, ma Apollo Creed, l’antico avversario di Rocky già campione del mondo, che da cinque anni non sale però sul “ring”, decide di sfidarlo. Malgrado il suo fido amico Rocky Balboa tenti di dissuaderlo dall’impresa azzardatissima, Apollo vuol tentare. Invece perderà la vita sotto i durissimi colpi dell’avversario, la cui forza ed addestramento sono incredibili. Rocky allora accetta di andare a Mosca per Natale, allo scopo di affrontare a sua volta Drago. Pur cosciente del valore dell’avversario, Rocky spera di onorare la memoria di Apollo Creed con una vittoria. Chiede ed ottiene dalle autorità sovietiche di allenarsi in tutta segretezza (e con i metodi tradizionali) in una rustica villa isolata nella campagna coperta dalla neve. Lo accompagneranno il suo allenatore e lo zio Paulie. Nel giorno dello scontro, davanti ad una folla ostile, tra la quale sono anche le mogli dei due campioni, Rocky riuscirà ad avere la meglio su Drago, dopo quindici “round” di terribili sofferenze. Ai microfoni della radio, ancora sanguinante, Rocky Balboa pronuncerà parole di pace, indirizzate ai popoli di tutto il mondo, tra gli applausi del pubblico che, alla fine del “match”, già aveva compreso il grande valore sportivo ed umano del pugile americano.