Rocketman: ecco perché l'ex moglie di Elton John gli ha fatto causa per 3 milioni di sterline

L'ex moglie di Elton John, Renate Blauer, ha fatto causa al cantante ritenendosi danneggiata dall'uscita dell'autobiografia e del film Rocketman

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L'ex moglie di Sir Elton John, Renate Blauel, il mese scorso ha fatto causa alla popstar a causa della visibilità ricevuta dopo la pubblicazione della sua autobiografia e soprattutto l'uscita del film Rocketman.

Negli ultimi 30 anni la donna aveva evitato accuratamente i riflettori, arrivando ad adottare una nuova identità e nascondendosi in un villaggio inglese per non essere più collegata al cantante. Ora chiede ben 3 milioni di sterline di danni a Elton John affermando di aver subito profondi danni psicologici a causa della presunta violazione degli accordi di divorzio stipulati nel 1988. La coppia si sposò nel 1984, quando Elton John non aveva ancora fatto coming out. Secondo la Blauel, quando i due si separarono quattro anni dopo, l'accordo di divorzio includeva una clausola che impediva a entrambi di discutere pubblicamente "il matrimonio o i motivi della loro separazione".

Ora il Guardian rivela diverse informazioni sulla causa dopo aver studiato i documenti. Secondo i suoi legali, la donna ha cambiato nome nel 2001 e ha modificato il proprio aspetto; nella causa utilizza suo nome legale per proteggere la sua nuova identità dai paparazzi. Sempre nel 2001, la Blauel disse ai suoi amici e conoscenti inglesi di doversi trasferire in Germania per prendersi cura dei suoi parenti, confidando però agli amici più cari che in realtà avrebbe cambiato identità e si sarebbe trasferita in una località avvolta nel mistero. La casa dove si è trasferita, e tutti i suoi averi, vennero intestati a un'amica.

Negli ultimi anni, la donna si sarebbe "ricostruita una vita" con un nuovo partner, vivendo in un villaggio in pace e serenità, finché nel 2019 non è venuta a sapere del lancio dell'autobiografia di Elton John, e dell'uscita del film, nel quale sono presenti numerosi dettagli sulla loro relazione. La Blauel afferma tramite i suoi legali di aver cercato di far fare dei cambiamenti dell'ultimo minuto all'autobiografia, modifiche che sono state ignorate dal cantante e che sono relative all'affermazione che la loro relazione sarebbe stata una farsa. Secondo la donna, i due avrebbero anche cercato di avere dei figli durante la loro relazione, contrariamente a quello che afferma invece John, e cioè che non avrebbe mai pensato di avere una famiglia finché non ha incontrato il marito David Furnish.

I legali sostengono che la donna ha avuto un crollo nervoso dopo il divorzio, curato con la terapia a elettroshock. Dopo l'uscita di Rocketman, sarebbe ripiombata in uno stato psicologico precario, con incubi ricorrenti, ansia, depressione, paura, agorafobia, sottoponendosi a cure costose.

"Nel 1988 Elton John accettò di rispettare la sua privacy," afferma l'avvocato Yisrael Hiller. "Ma da allora è venuto ripetutamente meno a questa promessa: questa causa si riferisce unicamente alle violazioni recenti, ma ve ne sono state molte altre in passato. Quando Renate apprese, solo pochi giorni della sua uscita, che Elton stava scrivendo un'autobiografia, cercò urgentemente di assicurarsi che venissero rimossi alcuni passaggi su di lei. Elton non si preoccupò nemmeno di chiederle il permesso di includerla nel film, cosa che la sconvolse. Renate, in particolare, è infuriata dal modo in cui il film racconta la loro relazione, cercando di raffigurare il loro matrimonio come una farsa, cosa che lei nega fermamente e considera una falsa e irrispettosa rappresentazione del tempo che passarono assieme."

Gli avvocati di Elton John sostengono, in difesa della popstar, che molti degli aspetti del matrimonio dei due fossero già di pubblico dominio, incluse le ragioni del divorzio - ovvero che lui era omosessuale e che voleva stare con un altro uomo. Secondo i legali, John non può essere ritenuto responsabile dello stato della salute mentale della Blauel, in quanto era già precario prima dell'uscita del libro e del film. Entrambe le parti, infine, confermano che vi sia stato un tentativo di contattare la donna prima del lancio del film, la Blauel sostiene però di non aver ricevuto le email.

Fonte: TheGuardian

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