Ritorno al Bosco dei 100 Acri non uscirà in Cina a causa di un meme politico
Ritorno al Bosco dei 100 Acri non uscirà in Cina. Il motivo è al contempo esilarante e inquietante
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La Cina sta diventando uno dei mercati cinematografici principali nel mondo: in termini di incassi, spesso è il secondo più importante dopo gli Stati Uniti (ma in casi recenti è diventato addirittura il primo). Non è un mistero che tutte le major hollywoodiane puntino alla distribuzione nel territorio cinese per i propri film, nonostante vi sia un limite prestabilito al numero di pellicole straniere che possono essere proiettate nella Repubblica Popolare.
Le autorità cinesi hanno infatti da tempo lanciato una campagna repressiva contro le immagini di Winnie the Pooh, utilizzate in particolare sui social media per promuovere il dissenso nei confronti del Partito Comunista e del suo leader, il Presidente Xi Jinping, paragonato al tenero orsacchiotto per via di una presunta somiglianza a esso. Meme di questo tipo circolavano dal 2013, ma solo l'anno scorso sono diventati un vero problema per la censura cinese, soprattutto in vista della rielezione di Xi avvenuta quest'anno (e alla rimozione dei limiti di mandato dalla costituzione cinese).
In questo recente segmento dello show di John Oliver si parla anche della vicenda dei meme di Xi Jinping:
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Ritorno al Bosco dei 100 Acri (Christopher Robin in originale) non avrà quest'opportunità, e non per via del suddetto limite, ma a causa di un meme politico. È il secondo film Disney del 2018 a essere respinto dopo Nelle Pieghe del Tempo.
Secondo quanto spiega The Hollywood Reporter, le autorità hanno deciso per questo motivo di impedire la distribuzione di Ritorno al Bosco dei 100 Acri.