Ritorna Empire di Mark Waid e Barry Kitson

Empire, la serie creator-owned di Mark Waid e Barry Kitson, ritorna dopo dieci anni di pausa con una nuova dimora e un nuovo formato

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Empire, la serie creator-owned (di cui gli autori detengono tutti i diritti) di Mark Waid e Barry Kitson, ritorna dopo dieci anni di pausa con una nuova sede e un nuovo formato. La piattaforma digitale Thrillbent, dello stesso Waid, ha lanciato la scorsa settimana il secondo volume di Empire, un evento atteso da tempo. Waid ha spiegato la lunga gestazione a CBR così:

Ci sono voluti 15 anni per realizzarlo – è qualcosa che io e Barry volevamo fare da anni e anni, ma le stelle non erano allineate. Ora che abbiamo ottenuto tutti i diritti dalla DC, ora che abbiamo Thrillbent come piattaforma ideale per questo, è sembrato essere giunto il momento perfetto.

Il primo volume di Empire infatti fu pubblicato inizialmente dalla Image e quindi dalla DC Comics. Il fumetto racconta di un mondo dove un malvagio despota, Golgoth, ha vinto, sconfiggendo tutti gli eroi. È una storia di intrighi politici, fantascienza e violenza, in una realtà dove, in stile The Walking Dead, nessuno può dirsi al sicuro. Il primo ciclo, uscito nel 2004, non è più stato pubblicato da anni, ma ora che Waid e Kitson ne hanno acquisito i diritti per farlo, viene offerto come bonus nell'abbonamento a Thrillbent. La nuova vicenda riparte un anno dopo gli avvenimenti del primo capitolo conclusosi in maniera piuttosto traumatica. Golgoth sta trasformandosi in qualcosa di ancora più terribile e distorto. Ancora Waid sulla nuova serie rispetto alla prima datata anni 90:

Crea più suspense – che è la cosa più importante. Questa è una storia che è fatta apposta per le sorprese, gli shock e la suspense, perché è qualcosa di meno di un roboante action-thriller e di più di una storia personale e geopolitica di intrighi. Il bello del digitale è che tu riesci a sorprendere i lettori ad ogni giro di pagina, ogni passaggio di dito sullo schermo. Riesci a scomporla in elementi, a modulare a tuo piacimento il ritmo e i tempi della narrazione. Empire si presta piuttosto bene a quello. Penso che crei un certo senso di urgenza legato alla storia. Non sai mai dove si andrà a finire nelle pagine che rimangono dell'episodio o cosa accadrà dopo.

E a proposito di Kitson:

La sua arte si è evoluta incredibilmente, è non c'è alcun dubbio nel dire che non è mai stato così strabiliante. Mio Dio! Il modo in cui è capace di raccontare una storia – c'è una poesia nel suo tratto che non sono sicuro fosse presente 10 o 15 anni fa... Ha davvero posto un nuovo limite a se stesso. È una goduria.

Quindi sul destino dell'intero progetto ha concluso:

Onestamente non lo so! Se lo avessi chiesto a Barry e me un paio di anni fa, avremmo detto una trilogia, ma stiamo scoprendo di essere capaci di raccontare una storia sul mezzo digitale e la potenzialità che ci offre, gli scenari aggiuntivi possibili, sono davvero intriganti. Ciò che concepimmo all'inizio come un fumetto di 7 o 8 numeri potrebbe diventare facilmente una serie di un anno su Thrillbent. Davvero non lo sappiamo ma andremo a fondo e lo scopriremo.

[caption id="attachment_16394" align="aligncenter" width="195"]Empire Empire[/caption]

Fonte: CBR

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