Ripley's Believe It Or Not non è morto

Dopo che il progetto di Tim Burton di portare al cinema le avventure di Robert Ripley è sfumato, il film Ripley's Believe It or Not potrebbe risuscitare con Jim Carrey ancora saldo nel ruolo di protagonista e con lo sceneggiatore di Forrest Gump Eric Roth...

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Fonte: /film.com

Non si è ancora conclusa l'odissea di Ripley's Believe It or Not: quattro anni fa il film avrebbe dovuto essere diretto dal regista Tim Burton, ma la produzione venne interrotta sul nascere dalla Paramount Pictures a causa del budget troppo alto.
Nel 2008 fu Chris Columbus a cercare di dar nuova vita al progetto riproponendolo allo studio con un nuovo concept, ma la totale assenza di aggiornamenti da allora ci lascia intuire che la sua fortuna non sia stata maggiore.

Apprendiamo così che il film si trova ora nelle mani dello sceneggiatore Eric Roth (Forrest Gump, Benjamin Button), il quale sta lavorando a una riscrittura totale della sceneggiatura originariamente scritta da Scott Alexander e Larry Karaszewski (Ed Wood, Man on the Moon).
Se la precedente versione del film era stata stimata intorno ai 175 milioni di dollari, si suppone che la riscrittura sia tesa a diminuire il budget per convincere i produttori a dare il via libera al progetto una volta per tutte.

Di certo, con uno sceneggiatore come Roth, non cambieranno però le ambizioni della storia, un'avventura che si snoda fra numerosi ambienti esotici e fantasiosi.
Una buona notizia è che l'attore Jim Carrey, annoverato anche fra i produttori del film, manterrà il proprio ruolo di protagonista, proprio come era previsto nei piani originali di Tim Burton. Non è ancora stato scelto invece un nuovo regista, ma di certo Ripley's Believe It or Not potrà ambire a coinvolgere nomi e talenti moltoi importanti.

Vissuto tra la fine dell'ottocento e il 1950, Ripley era un giornalista, antropologo, caricaturista e imprenditore. Grazie ai suoi viaggi in tutto il mondo, raccoglieva il materiale necessario per scrivere di curiosità e bizzarrie nella sua rubrica Believe It or Not!, sul New York Globe, che lo rese molto famoso. Le sue vignette ispirarono un vero franchise, che si tradusse in una serie di musei dedicati alle stranezze e curiosità di tutto il mondo, e a uno show TV che va ancora in onda.

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