Ridley Scott torna a parlare della sua decisione di non dirigere Dune negli anni ottanta
Ridley Scott torna a parlare di quando Dino de Laurentiis gli propose di dirigere Dune e del perché abbia preferito dedicarsi a Legend
Negli ultimi mesi, Ridley Scott è stato una presenza fissa e stabile sulle colonne dei giornali e dei siti di spettacolo e non, considerato che, da settembre a oggi, ha avuto in uscita ben due pellicole, The Last Duel (LEGGI LA RECENSIONE) e House of Gucci (quest'ultimo già nei cinema americani e in quelli italiani dal prossimo 15 dicembre).
Con Gamesradar ha anche discusso di un film che, negli anni ottanta, gli era stato proposto e che poi non ha più diretto: l'adattamento cinematografico di Dune (che venne poi realizzato da David Lynch).
È sempre stato un libro infilmabile. Avevo questo scrittore, Rudy Wurlitzer, della famiglia Wurlitzer. Aveva già scritto due film: Strada a doppia corsia e Pat Garrett e Billy Kid (di Sam Peckinpah, ndr.) con Bob Dylan e Kris Kristofferson. Oggi il mio cervello lavora alquanto bene! Avevamo un approccio decisamente valido verso Dune, sai, al tempo, lavoravo molto, molto da vicino con gli sceneggiatori. Cercavo sempre di dare un tono al film che lui o lei stavano scrivendo. Poi arriva il produttore, Dino de Laurentiis che mi fa "Abbiamo una sceneggiatura ed è davvero valida". Poi aggiunge "È costoso, dovremo girarlo in Messico". E io "Ma davvero?". E mi spedisce a Città del Messico. Ora, con tutto il rispetto possibile verso Città del Messico, a quel tempo la città non era propriamente linda e pinta. I pavimenti interni degli studi erano di terra battuta. Al che dissi a Dino che non volevo rendermi la vita troppo complicata. Mi sono tirato indietro per dedicarmi a Legend con Tim Curry e Tom Cruise.
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