Rick Carter parla di Avatar

Lo scenografo Rick Carter parla della sua esperienza sul set di Avatar: la visione del regista, le tecnologie innovative utilizzate per girare il film, la necessità di creare una dimensione "fantasmagorica"...

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Fonte: LATimes

In una nuova intervista al Los Angeles Times, lo scenografo Rick Carter parla di Avatar e delle innovazioni introdotte da James Cameron:

Quali sono le sfide che questo progetto ti ha presentato?
Mi ispiro alla filosofia nel dire che gli ostacoli sono opportunità insormontabili. Sono ottimista perché a me le cose sono andate bene. Quando sono arrivato ad Avatar, avevo lavorato solo per Zemeckis e Spielberg. Venti-e-qualcosa anni di lavoro. Il mio approccio è quello di orientarmi verso la visione del regista e condividerla. Ci sono molte decisioni da prendere, ma l'unica sfida è riuscire a dare forma a quella visione. Queste persone sono dei bravissimi registi, il che è ottimo perché in questo modo il processo non viene contaminato da altri elementi, come gli studios o l'opinione pubblica. Si tratta solo della visione del regista, e di realizzarla.

Con cosa hai cominciato a lavorare in Avatar?
Ci misi 3 ore e mezza a leggere lo script, prima ancora di parlare con Jim. Volevo "vedere" tutto il film. Era chiaro che non voleva tradurre letteralmente quello script, e tutto quello che stavamo per fare sarebbe stato davvero innovativo, un mondo nuovo. C'era una scena, poi tagliata dal film, nella quale un alieno diceva: "Quando vedi tutto in realtà tu non vedi nulla". Mi fermai e mi chiesi: "Ma che significa?", e mi resi conto che a quel punto dello script ero così coinvolto e sopraffatto da quello che vedevo, che iniziavo a non vedere più nulla!

Intendi dire che ti sei dovuto arrendere all'immersività che noi stessi vivremo visitando quel mondo alieno, senza metterti ad assemblarlo un po' alla volta?
Sì, mi sono arreso all'idea che c'era troppo da vedere, e che dovevo fermarmi e non visualizzare più le cose separatamente. Cercavo di capire tutto questo facendo un passo indietro e guardando ai veri obiettivi di Jim. Jim è un grande visualizzatore e regista. Sapevo anche che avrebbe richiesto molti dettagli nel film, è un perfezionista.

Prima ancora che sia uscito, questo viene definito un film che cambierà le carte in tavola per quanto riguardano le tecnologie, gli effetti visivi e certi approcci.
Sapevamo che stavamo realizzando un film in una maniera che avrebbe precorso i tempi. Avevo lavorato a Polar Express, dove giravamo in motion capture senza la possibilità di visualizzare il girato in real time. Ora immaginate la stessa cosa, ma con la possibilità di girare metà film visualizzando lo spazio motion capture in tempo reale, in modo da integrarlo automaticamente con le riprese reali. Sapevo che era un territorio nuovo, senza una strada battuta. 

Parlami di Pandora, la luna boscosa in cui è ambientato Avatar.
Cercando di capire la visione di Pandora di Jim, avevo la sicurezza che il regista fosse già stato lì. Era andato sul fondo dell'oceano per Titanic e The Abyss e Aliens of the Deep. Jim ci descrisse Pandora di notte: "Fantasmagorica". Probabilmente sono una delle poche persone che ha cercato la definizione di quella parola: "Vista in uno stato di sogno".

La bioluminescienza della giungla dà un effetto da sogno.
E li stava cercando di evocare la domanda: cosa si vede quando si viene trasportati totalmente in un'altra dimensione? Da lì è arrivato l'aneddoto che questo film è come il Mago di Oz, con noi che andiamo avanti e indietro tra Oz e il Kansas. Ecco perché nel film c'è la frase "Non siete più nel Kansas"...

Nel cast di Avatar, oltre al protagonista Sam Worthington, anche Giovanni Ribisi, Zoe Saldana, Sigouney Weaver, Michelle Rodriguez, Joel David Moore, CCH Pounder, Peter Mensah, Laz Alonso, Wes Studi e Stephen Lang.

Avatar esce il 18 dicembre 2009 negli USA, da noi il 15 gennaio 2010.

Trovate tutte le informazioni sul cast, la trama, i poster e i video sul film nella nostra scheda. 

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