Richard Linklater racconta Hit Man e la sua ricerca della "decostruzione del mito del sicario"

Richard Linklater racconta il significato del suo ultimo film Hit Man e come trova le idee per i suoi progetti.

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Richard Linklater e il suo Hit Man hanno riscosso un discreto successo all'edizione del Festival di Venezia appena trascorsa. Prendendo spunto da una storia vera letta su un articolo di giornale, il regista racconta l'avventura di Gary Johnson (Glen Powell), un investigatore sotto copertura che si finge un sicario. Il risultato è un mix di commedia, azione e dramma.

Linklater ha raccontato l'idea del film, il suo tema più profondo. Ecco cosa ha detto:

Il film è una decostruzione del mito del sicario visto da una prospettiva in incognito. Ci sono gang e cartelli della droga, ci sono omicidi ma il sicario in vendita... questo è alquanto ridicolo. L'intera cosa è una sorta di esame di sé, dell'idea "Siamo quello che crediamo di essere? La nostra essenza è mutabile? Siamo fissi? Cosa significa tutto questo poi?" Le nozioni di identità sono alquanto instabili ai giorni nostri e questo lo rende un soggetto interessante da esplorare.

Racconta poi come scelga una determinata storia da raccontare.

È sempre una cosa elusiva, chi è il personaggio, qual è la storia o la situazione che ti spingono a farne un film. Di tutte le storie, vere o di finzione, in cui c'imbattiamo tutto il tempo, perché proprio quella? Mi chiedo: "Perché ho trovato quel personaggio così interessante?" È qualcosa che merita di essere esplorato per anni della tua vita e metterci tutto il tuo tempo e tutti i tuoi sforzi? È una domanda difficile. Credo fossi ammaliato dal personaggio e dalla storia sottostante che è questo film.

Ancora non conosciamo la data di uscita di Hit Man, ma vi informeremo appena la sapremo.

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FONTE: Deadline

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