Reportage dal set di X3!

Ecco il primo di molti reportage provenienti dal set di X-Men: the Last Stand: una lunga intervista a Brett Ratner, Hugh Jackman, Halle Berry e Ian McKellen che svela molti dettagli interessanti sulla storia e sulla lavorazione del film...

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Fonte: superherohype.com

Superherohype ha visitato nei giorni scorsi il set del terzo film di X-Men, in uscita il 26 maggio, e ha realizzato numerosi reportage. Oggi vi proponiamo le parti salienti di un'intervista al regista e agli attori.

Q: Brett, puoi puntualizzare un elemento specifico su cui hai impresso il tuo marchio quando sei entrato nel progetto?

Ratner: Sì, per me è stato molto importante mantenere il tono che Bryan Singer e gli attori avevano creato. Io ho soltanto cercato di fare un film più emozionante. Un film con più cuore e più pathos. Volevo raccontare una storia che facesse parte di questa trilogia. Non venire qui e reinventare tutto, renderlo un "film alla Brett Ratner", ma conservare la formula che ha funzionato così bene in passato e metterci più cuore. Sono un tipo molto emotivo e mi piace che i film trasmettano qualcosa.

Q: Per tutto il cast. Come sono cambiati i vostri personaggi da X2 a X3? Per quanto riguarda la personalità e i poteri?

Berry: Tempesta ne ha uno ora [ride]. Questo film lo sento molto come un film di insieme; è una delle cose che amo davvero di X-Men. Ma stavolta il mio personaggio, Tempesta, non dico che ha più spazio di quanto non ne avesse prima, ma quando c'è ha qualcosa da dire, ha un preciso punto di vista e questo è fantastico per me. Brett è stato bravissimo nel farlo succedere. E' riuscito a trovare una voce per il personaggio. Non sempre in passato la posizione presa da Tempesta nel fumetto veniva materializzata nella sceneggiatura. Stavolta sì.

Ratner: E inizia a volare.

Berry: E inizio a volare [ride]. Anche questo è merito di Brett Ratner.

McKellen: Non credo che il mio personaggio cambi. E' lo stesso che era in passato. E' l'eterna disputa fra due persone coinvolte nei diritti civili, che esse siano Malcolm X e Martin Luther King o Magneto e Xavier. Quindi essenzialmente è la stessa storia che viene raccontata, ed è raccontata a partire dal passato. Mi hanno spesso domandato come sia interpretare un cattivo, ma non ho mai incontrato un attore che ritenesse un cattivo il personaggio da lui interpretato. Non credo ci siano molti cattivi nel mondo, solo persone che fanno cose stupide. Magneto ha tantissimi motivi nascosti dietro al suo comportamento malvagio.

Jackman: Ed è anche un po' più sexy stavolta [ride].

McKellen: Volevo che restasse una sorpresa!

Q: Brett, questo film dev'essere visto come la terza parte di una trilogia o solo come un'altra storia in una serie di storie?

Ratner: Vista la mia venerazione verso i primi due film, non sto reinventando nulla, ma fornirò comunque alcune informazioni passate della storia che non erano state dette ma che sono totalmente coerenti con i primi episodi. Risolveremo le storie di alcuni personaggi, ma non credo sia la storia finale. Penso ci siano molte opportunità di andare avanti. Parlo di una trilogia perché Ratner e il cast hanno creato un universo con delle regole, a cui io mi sono mantenuto perché il pubblico concepisse il tutto come un grosso insieme. Questo non significa che la Fox non farà un quarto e un quinto X-Men...

Q: State volutamente preparando alcune cose in questo film perché vengano risolte in un episodio futuro?

Ratner: Vedi, non ho un contratto per fare X4, il fatto che mi chiamino di nuovo dipende dalla performanche che il film farà al botteghino, è la realtà. Comunque sto inserendo piccole cose, sia che io venga richiamato oppure no, amo piantare piccoli semi, introdurre nel film alcune cose che Bryan per un motivo o per l'altro non ci aveva messo... Ci sono nuovi personaggi che potranno essere sviluppati, e alcune piccole cose di cui solo i fan accaniti si accorgeranno.

Q: C'è una storia romantica per Tempesta?

Ratner: Con me? No [ride]. Non posso parlare di questo, ma vedrete. Penso che i fan del suo personaggio saranno eccitati perché ha molte più cose da fare in questo film. Fisicamente, abbiamo una delle donne più belle del mondo, e volevo sfruttare la cosa, filmarla in un modo che fosse davvero eccitante per il pubblico.

Q: Brett, nel film affronterai tematiche politiche molto interesanti. La principale fra queste è una cosa davvero fondamentale nell'universo di X-Men, la consapevolezza di una cura. Se non vuoi più essere un mutante, non devi esserlo per forza. Questo crea ogni sorta di sconvolgimenti fra gli X-Men e la Fratellanza. Mi è sembrato di capire che ogni personaggio di X-Men ha una reazione diversa penso sia avvero importante. Forse puoi parlarci delle reazioni dei personaggi? Partendo da te Ian, ovviamente Magneto avrà un'opinione molto forte al riguardo.

McKellen: La Marvel ti dirà che ama X-Men più di ogni altro suo titolo, perché si rivolge in particolare a tre gruppi demografici, i giovani neri, i giovani ebrei e i giovani gay, che si identificano in modo molto forte. Forse tutti i teenager pensano a sé stessi come mutanti maltrattati dal resto della società per nessun valido motivo. Come uomo gay, l'idea che qualcuno possa scoprire una cura...

Ratner: (scherzando) Sei gay??

McKellen: Beh, non siamo in molti a Hollywood [ride]. Ma ci sono persone che pensano che gli omosessuali possano essere curati, quindi la mia reazione a questo, al fatto che come mutante potrei essere curato, è di disprezzo. L'idea che la gente pensi che debba curarmi per la mia sessualità, o che i neri possano prendere una pillola per curarsi dall'essere neri è atroce per me. Nel film ci sono alcuni personaggi che sostengono questa causa. Non penso che la gente debba essere curata per quella che è la sua natura.

Ratner: Il cuore di questa idea è quello che mi eccita di più, quello che ritengo porti questo script a un altro livello. Non so da chi è nata l'idea della cura, ovviamente tratta dal fumetto, ma aiuta a portare il terzo film molto più avanti degli altri due. Perché ogni personaggio del film avrà un'opinione e una ragione per essere pro o contro la cura, e questo motiva gran parte della trama. E' un'idea davvero eccellente.

McKellen: E alcune persone si curano e cambiano. Ma ovviamente non sappiamo, essendo la cura nuova, quanto questo durerà, probabilmente non raggiungerà X-Men 4 [ride].

Q: Qual è la posizione di Tempesta a riguardo?

Berry: Ripeto tutto ciò che ha detto Ian. Essendo una donna nera, di colore, penso sia un argomento con cui ho combattuto per tutta la mia vita. Da piccola pensavo che se avessi potuto cambiare la mia vita sarebbe stata migliore. E crescendo ho realizzato come ciò non abbia senso, e penso che questo film porti nuova luce a questo argomento buio.

Ratner: Tempesta è uno degli X-Men che si oppongono più duramente all'uso di una cura. E quando vedi la passione che questi personaggi hanno per l'argomento, puoi comprendere totalmente la loro rabbia. Ogni scena del film è motivata dalla loro opinione su questo, per questo la storia è fantastica credo.

Jackman: Fra coloro a cui viene offerta la cura, alcuni la accettano volontariamente, altri no. Non voglio dire quali personaggi, per non svelare la storia. Ci sono diversi personaggi, ma per esempio possiamo parlare di qualcuno come Rogue. Ora, Rogue, essendo così tanto potente, vive una vita potenzialmente molto solitaria. Non può toccare mai nessuno, non può avere relazioni fisiche, non può avere bambini, non può sposarsi. Essendo la cura comunque una cosa ripugnante dal punto di vista politico, dal punto di vista umano e sociale è del tutto comprensibile che un personaggio così possa volerla prendere. Per quanto riguarda Wolverine, lui non è uno che si interessa di argomenti politici, e all'inizio ha un'opinione molto debole in proposito; se vuoi prendere la cura la prendi, se no non la prendi. Nel corso del film è costretto a comprendere ciò che la cura significa politicamente e socialmente, e a prendere una posizione decisa. Perché la cura si rivela essere la causa della battaglia che si sta consumando.

McKellen: Volevo aggiungere a proposito di Rogue che non è necessariamente la sua particolare mutazione il problema; è la reazione della gente ad esso. Forse è la società che è sbagliata, non lei. E l'ultima cosa da fare è cercare di curarla; bisognerebbe invece cercare di aiutarla se vuole. Ci sono molti modi di aiutare persone handicappate senza forzarle ad essere quello che noi consideriamo normale. Questo è uno dei molti temi che compaiono nel film. Sono davvero, davvero contento che alcuni giovani, ma anche vecchi, possano trarre conforto da questa storia perché pensano che si rivolga proprio a loro.

Q: Halle, puoi dirci qualcosa del volo? Hai dovuto lavorare con i cavi?

Berry: Sì. Usando i cavi. So che sembra una sciocchezza, ma quando è iniziato il film ho detto "Voglio solo volare! Tempesta vola nei fumetti e io non lo ho mai fatto" [ride]. Fa parte dei suoi poteri e della sua mutazione, ed è bello poter usare questo potere per aiutare gli altri personaggi. Per me è stato divertente. Adoro il lavoro fisico che ho fatto per questi film.

Ratner: E inoltre lo abbiamo incorporato nella storia. Non è soltanto "Guardiamo Tempesta volare!", ma è parte della storia e Simon Crane, il secondo regista, ha girato scene d'azione fantastiche con questi ragazzi. C'è una sequenza in cui Tempesta ha una parte d'azione, è sospesa nell'aria e crea una sorta di tornado cominciando a girare. Penso fosse attaccata a un cavo, deve aver fatto qualcosa come 87 giravolte sospesa lassù.

Berry: E poi han detto "Bene hai finito, ora vai pure alla tua roulotte". Così cammino, cammino, cammino, e *rumore di vomito* [ride]. Troppo imbarazzante.

Ratner: Non doveva farlo per forza, però lo ha fatto. E' come Jackie Cahn che fa i suoi stessi stunt. Anche Halle Berry fa i suoi stessi stunt. E quella scena è davvero brillante, perché l'azione non è mai fine a sé stessa, ma sempre motivata nella storia. Sono davvero contento delle nostre scene d'azione.

Q: Ci puoi parlare dei nuovi attori e dei nuovi personaggi?

Ratner: Ho appena firmato un documento di 100 pagine per la segretezza prima di entrare qui [ride]. Juggernaut, interpretato da Vinnie Jones, è un personaggio fantastico interpretato da un attore fantastico. Si unisce al gruppo di Magneto, non vi dirò come, ma Magneto lo assolda lungo la strada e lui entra a far parte della sua squadra. C'è Kitty Pryde che è una X-Men con una parte molto esigua nei primi due film, ma abbiamo deciso di espandere il suo personaggio ora. E' Ellen Page, una giovane attrice davvero brillante che ha lavorato a film indipendenti.

Q: Ha qualche scena insieme a Wolverine?

Ratner: Ha molte scene in questo film. E' una degli X-Men; ha scene un po' con tutti. Per quanto riguarda Bestia... Non sono stato io a scegliere Kelsey Grammer, ma ora che ha messo su quel costume non riesco a immaginare nessun altro attore che possa interpretare meglio quella parte. Penso che Kelsey Grammer sia nato per interpretare Besia, e non Frasier [ride]. Quando lo vedo sul set mi spavento perché non è lui, è Bestia. E' fantastico. Ci sono anche altri mutanti malvagi, delle ragazze. Le chiamiamo "muties", non ti dico tutti i nomi perché ancora non è tutto ufficiale, ma c'è un'attrice che si chiama Dania Ramirez che è una delle attrici preferite di Spike Lee. Poi c'è Angelo, quella è stata davvero dura. Ogni attore giovane e carino avrebbe voluto la parte. Anche Edward Norton, con cui ho lavorato in Red Dragon, mi ha chiamato dicendo "Vorrei non essere in Cina in questo momento! Voglio fare Angelo!". E' un poì il personaggio preferito di tutti. Angelo è un personaggio tormentato, e penso che una delle scene emozionalmente più potenti del film sia con lui. Ho visto centinaia di giovani attori, poi è arrivato Ben Foster e si è subito preso la parte. E' stato bravissimo a mettere in luce la complessità del personaggio. Ha lavorato 12 ore al giorno e il suo comrpo si è completamente trasformato per la parte. Adora il suo ruolo.

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