Regina Cleopatra, la regista sulle accuse: "Non sappiamo se fosse nera, ma non era bianca come Elizabeth Taylor"
La regista della serie Regina Cleopatra, accusata di blackwashing, ha risposto alle critiche per aver scelto una protagonista nera
La regista della docuserie Regina Cleopatra ha risposto alle critiche rivolte al progetto di Netflix che debutterà tra qualche giorno causate dalla scelta di affidare il ruolo della sovrana egiziana a un'attrice nera.
La regista ha sottolineato:
Mi ricordo che da ragazzina ho visto Elizabeth Taylor interpretare Cleopatra. Ero rimasta conquistata, ma già allora sentivo che l'immagine non era giusta. La sua pelle era realmente così bianca? Con questa nuova produzione potevo trovare le risposte sulle origini di Cleopatra e liberarla da quell'immagine che aveva creato Hollywood? Essendo nata in Iran, io sono persiana, e le origini di Cleopatra sono state attribuite di volta in volta ai greci, ai macedoni e ai persiani.
Dopo 300 anni, certamente, possiamo dire con sicurezza che Cleopatra fosse egiziana. Non era più greca o macedone di quanto siano Rita Wilson o Jennifer Aniston. Entrambe sono distanti una generazione dalla Grecia. Compiendo la ricerca mi sono resa conto che sarebbe stato un atto politico importante vedere Cleopatra interpretata da un'attrice nera. Per me, l'idea che le persone abbiano sbagliato così tanto in precedenza - storicamente, da Theda Bara a Monica Bellucci e, recentemente, con Angelina Jolie e Gal Gadot che dovrebbero interpretarla - significava che noi dovevamo fare ancora di più la cosa giusta. Era importante trovare la giusta interprete per portare Cleopatra nel ventunesimo secolo.
Gharavi ha sottolineato:
Perché Cleopatra non dovrebbe avere la pelle scura e perché alcune persone hanno bisogno che Cleopatra sia bianca? La sua vicinanza a essere candida sembra darle valore e, per alcuni egiziani, sembra davvero importante.
La fillmaker ha poi sottolineato che ha compiuto numerose audizioni ed Adele James è apparsa la più adatta a portare sullo schermo la bellezza e la forza di Cleopatra:
Quello che possono confermare gli storici è che probabilmente Cleopatra somiglia più ad Adele rispetto a quanto abbia mai fatto Elizabeth Taylor.
La regista ha poi sostenuto di essersi resa conto di quanto fosse importante il suo lavoro:
Era essenziale fare le cose giuste e trovare un modo per raccontare la storia con umanesimo e molte sfumature. L'ultima cosa di cui avevamo bisogno era un'altra Cleopatra divorziata dalla sua femminilità e dal suo potere, solo sessualizzata.
Tina sostiene che nella serie Roma si sia mostrata Cleopatra come dipendente dalle droghe e transandata, senza che ci fossero delle critiche alla serie, a differenza di quanto sta accadendo con il progetto di Netflix.
Gharavi ha sostenuto:
Forse non è semplicemente il fatto che io abbia diretto una serie che mostra Cleopatra come nera, ma del fatto che io abbia chiesto agli egiziani di considerarsi africani e siano ora furiosi nei miei confronti per quello. Mi sta bene.
La regista sostiene di essere stata vittima di attacchi online fin dalle riprese, venendo accusata di blackwashing e di voler "rubare" la loro storia. Tina ha ribadito:
Cleopatra era nera? Non lo sappiamo con certezza, ma possiamo essere certi che non era bianca come Elizabeth Taylor. Dobbiamo avere una conversazione con noi stessi sul colorismo e sulla supremazia bianca internalizzata con cui ci ha indottrinato Hollywood. Più di tutto dobbiamo capire che la storia di Cleopatra non è tanto su di lei quanto su chi siamo noi.
Secondo la filmmaker è infatti necessario "liberare le nostre immaginazionie creare con coraggio un mondo in cui possiamo esplorare le figure storiche senza temere la complessità legata alla loro rappresentazione.
Che ne pensate della risposta della regista della serie Regina Cleopatra alle accuse di blackwashing?
Fonte: Variety