Red One: la commedia di Natale con The Rock diventa un incubo da 250 milioni per Amazon
Secondo un report di The Wrap, Red One sarebbe finito per costare 250 milioni ad Amazon anche per colpa del comportamento di The Rock...
Forse ricorderete che, quando scoppiò la faida fra The Rock e Vin Diesel nella saga di Fast & Furious, il primo aveva accusato l'interprete di Dom Doretto di essere, sostanzialmente, una "primadonna" senza alcuna serietà professionale.
La costante dei ritardi sul set
Inizialmente prevista per le feste del 2023, Red One è stata poi rimandata al 2024 per motivi imputabili allo sciopero degli attori e degli sceneggiatori.
Un contesto aggravato anche dall'inesperienza del produttore principale del film, Hiram Garcia, e dei produttori esecutivi di Amazon MGM, Julie Rapaport e Glenn Gainor, che sovrintendono al progetto.
Alcuni addetti ai lavori hanno riferito a The Wrap che The Rock era solito arrivare sul set con 8 ore di ritardo sulla tabella di marcia, costringendo la troupe a girare in base ai suoi comodi in alcuni giorni.
Indiscrezioni che Amazon ed MGM si sono affrettate a smentire affidando la seguente nota a The Wrap:
Dwayne Johnson e la Seven Bucks sono stati partner incredibili per Red One, un film che il pubblico di tutte le età amerà durante la prossima stagione natalizia. I nostri test sono stati molto positivi - la reazione alla CinemaCon parla da sola - e non avremmo potuto farlo senza il costante lavoro e supporto di Dwayne. Qualsiasi notizia che implichi che siamo arrivati a questo punto con lui che si presenta sul set con sette-otto ore in ritardo è sia ridicola che falsa.
Altri addetti ai lavori interpellati da The Wrap sostengono che sì, qualche volta The Rock sia arrivato in ritardo sul set, ma al massimo di un'ora.
Altri ancora però, dicono che quella dei ritardi e del non voler lavorare più di 4, 5 ore al giorno (ma di passarne magari 4 in palestra), sia una costante di Dwayne Johnson che si è verificata anche la lavorazione della serie Tv Ballers e del monstermovie Rampage.
In mezzo a questo gioco di accuse e smentite, l'unica cosa certa è che Amazon si trova di fronte a una nuova gatta da pelare in termini di PR dopo le polemiche per la release in streaming di Road House pellicola che, a dispetto delle lamentele di Doug Liman, ha comunque ottenuto un notevole successo su Prime Video.
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FONTE: The Wrap