Real Steel: Shawn Levy su un dettaglio di una scena tagliata e sulle vicissitudini del sequel
Intervistato da Collider, Shawn Levy ha avuto modo di parlare di Real Steel, delle vicende relative al chiacchierato sequel, e di una scena tagliata
Il tweet che mi indirizzano più spesso è quello in cui mi si chiede del sequel del Real Steel. Vorrei poter avere una risposta definitiva. Ecco la verità: abbiamo cominciato a sviluppare un sequel circa sei mesi prima che il film uscisse nelle sale, quando durante i test screening il nostro lavoro otteneva punteggi molto alti. Non accade spesso, ma il film aveva qualcosa a cui il pubblico rispondeva molto bene, dunque abbiamo accarezzato l’idea del sequel. La pura verità - ed è la più diretta che possa esprimere oggi - è che finora è stato molto difficile sviluppare un sequel che non sembrasse una copia del primo film. Sì, la gente voleva vedere Atom battere Zeus, e anche io, ma ciò che abbiamo voluto evitare è stato il rischio di raccontare nuovamente una storia di alienazione tra Charlie e Max, perché sarebbe stato un riproporre in tutto e per tutto la trama del primo film.
C’è stato un dettaglio del nostro film che è stato effettivamente tagliato. Era nel film, e Steven Spielberg lo adorava. Avete presente quella scena prima del combattimento nella quale Atom vede se stesso nello specchio? Non ho mai rivelato questa cosa ma… quando il film è uscito la gente diceva “Ho visto Atom muoversi! Si è mosso! Ha una coscienza?” e io davvero non facevo che rispondere “Non lo so, decidetelo voi”. Ma quando abbiamo girato quella scena, lui si muoveva per davvero, riconoscendo se stesso. C’era davvero un momento - credo dopo cinque anni di poterlo dire - in cui, prima del quinto round dell’ultimo combattimento, loro pensano “Ok è finita, gettiamo la spugna”. E mentre Max e Charlie litigano, vedevamo Atom sullo sfondo alzare un dito come a dire “Ancora una volta”. Nel leggerlo nello script, la reazione era “Wow che figata, darà i brividi! Conferma la natura senziente di Atom!”. Ma quando abbiamo montato il film, risultava come qualcosa di troppo fiabesco per tono generale che avevamo adottato.
Ci sono cose sulle quali mi piacerebbe indagare. Comer ad esempio: chi ha costruito Atom? Abbiamo provato spesso a partire con un sequel, con vari sceneggiatori, ma nessuna bozza è arrivata a me, Hugh o Steven in un momento nel quale tutti e tre eravamo disponibili. Per me, rivedere il film oggi è come andare a ritrovare un vecchio amico, ma sono anche sempre più convinto di non dovermi avventurare in un sequel senza la certezza di poter ottenere un risultato migliore del primo.
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Fonte: Collider