Ray Fisher spiega perché non ha parlato con l'investigatore della Warner

La telenovela tra Ray Fisher e la Warner Bros continua: l'attore spiega perché non ha voluto incontrare gli invesigatori

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Qualche ora fa vi abbiamo segnalato un comunicato ufficiale rilasciato dalla Warner Bros in cui la major spiegava che Ray Fisher non starebbe cooperando con le indagini sul comportamento poco professionale di Joss Whedon e altri dirigenti dell'azienda sul set di Justice League. Secondo la major, Fisher non avrebbe procurato "prove credibili" di tali comportamenti e non avrebbe voluto incontrare un investigatore terzo.

Ebbene, subito dopo l'attore ha messo in discussione quest'affermazione pubblicando due post con la copia di un'email mandata al suo avvocato:

Grazie a tutti per il supporto e per aver notato il modo disperato e indiscriminato di mettermi in cattiva luce continuando a proteggere chi ha il potere. Ho incontrato l'investigatore su Zoom il 26 agosto. Ecco la mail che ho mandato al mio team e al sindacato degli attori subito dopo:

"Ho appena riattaccato con l'investigatore. Ho dovuto concludere la chiamata prima di entrare nel dettaglio. È chiaro che è stato ingaggiato dalla Warner Bros. Pictures e non da Warner Media. Le sue conclusioni verranno condivise unicamente con i legali della Warner Bros. Pictures. Inoltre c'era un'altra persona in linea, come testimone, e noi non lo sapevamo. Ho detto che avevo bisogno anche io di un'altra persona in linea, per sicurezza. Ha cercato di farmi rimanere, ma gli ho detto che avrei dovuto consultarmi con il mio team prima di procedere.

Va detto che effettivamente quanto dichiarato dalla Warner non sembra sbagliato: Ray Fisher non ha dato alcuna prova all'investigatore, ad oggi.

Vi terremo aggiornati!

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