Radcliffe: ''Voldemort è Hitler''

A due mesi dall'uscita di Harry Potter e l'Ordine della Fenice, Daniel Radcliffe, Emma Watson e il regista David Yates discutono le implicazioni politiche della vicenda di Harry. E il prossimo film parlerà di "politica del sesso"...

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Fonte: LA Times via LeakyCauldron

In un'intervista al "Los Angeles Times", i protagonisti di Harry Potter e l'Ordine della Fenice hanno rivelato molti dettagli interessanti su questo quinto episodio della saga, in uscita il 13 luglio prossimo. Il regista David Yates, in particolare, ha parlato del suo approccio alla psicologia dei personaggi.

"In passato" dice Yates, "Harry è stato straordinario nell'affrontare sfide e rischiare la morte, senza fare una piega, praticamente. Io invece ho creduto che fosse interessante farlo sentire un po' più fragile, un po' più vulnerabile. Questo permette di aumentare la carica emotiva, perché lo spettatore sa che Harry potrebbe essere ucciso". Parte di questo spostamento del fulcro dell'attenzione è consistito nel trattare la magia come una forza vitale e pericolosa. "Far comprendere alla gente quanto la magia possa essere potente e pericolosa."

Anche se Yates è un quasi-esordiente sul grande schermo (ha una lunga esperienza televisiva, ma il suo unico film sinora è The Tichborne Claimant, che non ha riscosso grande successo), il produttore David Heyman rivela che la Warner Bros ha riposto da subito grande fiducia nelle sue capacità. In effetti, la precedente scelta di un altro regista poco noto, Alfonso Cuarón, si era rivelata valida. "Questa esperienza ha reso la Warner più fiduciosa e più disposta a lavorare con registi che non hanno ancora avuto grande successo di pubblico" dice Heyman. "All'epoca, scegliere Alfonso era stata una mossa molto coraggiosa. E anche scegliere Yates, senza dubbio."

E poiché la maggior parte dei lavori precedenti di Yates mostravano un forte impegno politico, Heyman l'ha ritenuto adatto a questo quinto libro, il più "politico" della serie. Emma Watson è d'accordo con lui: "[Yates] è il regista perfetto per questo film. Non so se avrebbe potuto dirigere gli altri; è questa la storia più adatta a lui".

Quanto a Daniel Radcliffe, ha le idee chiare: "Noi siamo la Resistenza francese" spiega, parlando dell'Esercito di Silente, "e Voldemort e i Mangiamorte sono i nazisti. In un contesto magico, ovviamente". E le analogie non finiscono qui: "Harry è come un veterano del Vietnam. Ha visto cose orribili ed è tornato in una società che l'ha ripudiato. Mi sono basato soprattutto su questo parallelismo". Daniel procede poi a paragonare il ministro Caramell a Tony Blair. "Dan ha assolutamente ragione" commenta Yates: "Caramell è un grande maestro di spin doctoring e propaganda, è un grande manipolatore di informazioni, e ha certamente qualcosa in comune con Blair."

Sul set, il tranquillo e pacato Yates è una presenza così discreta che è facile non notarlo. "E' silenzioso, pensieroso, sensibile" dice Emma Watson.

"Mike [Newell, regista del Calice di Fuoco] se ne stava seduto e gridava, oppure si alzava e urlava tantissimo, da vero inglese. Mentre David ci pensa su per un po', poi viene da te, ti dice qualche parola, il minimo indispensabile. La cosa a cui tiene di più è trovare la verità nei personaggi, la verità nell'interpretazione, renderla vera."

Lavorare con la crème de la crème dell'establishment attoriale britannico nel corso di cinque film è stato senz'altro un'esperienza molto formativa. Durante una scena particolarmente emozionante di questo quinto film, Radcliffe ricorda che Gary Oldman gli ha detto:

" 'Dan, ti spiace se prima di iniziare faccio qualcosa di fisico con te?' Gli ho detto: 'No, no', pensando che intendesse che voleva abbracciarmi. Invece mi ha tirato su di peso e ha iniziato a scuotermi, molto forte. E mentre lo faceva mi fissava negli occhi. E hanno iniziato a formarsi lacrime. Non ho idea di come sia potuto succedere, ma ha funzionato."

Radcliffe, come sappiamo, ha già firmato per gli ultimi due film. E anche per Yates l'avventura non finisce qui, perché ha firmato per il Principe Mezzosangue: "So che Alfonso e Mike ne sono usciti a pezzi, ma io ne sono uscito sentendomi rafforzato. E non credo di aver chiuso i conti con questo mondo. Questi possono essere dei bellissimi film sull'infanzia. Il prossimo è pieno di politica del sesso [riferimento alla celebre teoria della femminista Kate Millett sulla natura politica della relazione tra i sessi, enunciata nell'omonimo libro, n.d.r.], e i ragazzi stanno migliorando come attori, e io voglio spingerli a fare ancora meglio. Il quinto film è poetico e intenso, il sesto sarà più divertente."

Il sesto film è già in pre-produzione, e dovrebbe uscire alla fine del 2008. Il quinto film, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, sempre per la regia di David Yates, uscirà (anche in Italia) il 13 luglio 2007. Il 21 luglio esce invece il settimo e ultimo romanzo di JK Rowling, Harry Potter and the Deathly Hallows.

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