Quesada e i piani Marvel per Miracleman

Quesada spiega le sue motivazioni per le scelte fatte sulla nuova riedizione di Miracleman di casa Marvel

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Che ne sarà dell'avventura editoriale di Miracleman, ora che la Marvel riediterà completamente la serie? Quali sono state le scelte della Casa delle Idee? Lo racconta nientemeno che Joe Quesada, eminenza grigia del colosso newyorkese dei comics, sulle pagine di Comic Book Resources.

Innanzitutto, particolari sull'edizione studiata per regalare ai fan la migliore esperienza di lettura possibile. Restauro delle tavole grazie alle tecniche di stampa moderne e al recupero, con la collaborazione degli autori originali della serie, di tutto il materiale prodotto che è stato possibile rinvenire. Dalle tavole originali conservate dai cartoonist, al materiale fotografico. Nulla è stato lasciato al caso. Inoltre, la scelta della riserializzazione, in direzione di un'esperienza di lettura quanto più vicina a quella che ebbero i fan della serie Eclipse e di Warrior Magazine.

Marvel ha atteso finora, pur detenendo da tempo i diritti, per lavorare al meglio, e fare giustizia a una pietra miliare del fumetto e alla sua storia editoriale travagliata. Tutti gli autori che si sono avvicendati sono stati consultati in fase di progettazione. Non è stato un lavoro breve né semplice. Tra tutti, è stato ovviamente Neil Gaiman decisivo per il progetto. Con la sua passione per il personaggio e la voglia di terminare l'arco narrativo inaugurato assieme a Mark Buckingham, è stato la forza propulsiva principale per arrivare alla meta.

Il nuovo materiale originale dovrebbe arrivare, secondo le previsioni, nell'arco del 2016, ma ancora non è possibile stabilire scadenze o date precise. Quesada comprende che l'attesa può sembrare lunga, ma considera già una conquista il fatto che ci sia la prospettiva certa di vedere la fine della storia, considerando che moltissimi lettori non hanno mai nemmeno avuto l'occasione di averla tra le mani.

Interrogato sulla decisione del mantenimento del nome Miracleman, che risale agli anni Ottanta e all'edizione americana, invece di un ritorno all'originale britannico Marvelman, Quesada ha risposto che il nome è semplicemente sembrato più figo. Il che ci trova d'accordo e felici di una scelta di gusto. Soprattutto perché l'editor-in-chief confessa che si tratta di una delle sue serie preferite di ogni epoca, una vera e propria opera rivoluzionaria, di cui moltissime pietre miliari successive sono debitrici. Quesada spera che i nuovi lettori, magari i più giovani, abbiano bene in mente l'epoca in qui queste storie furono realizzate e si rendano conto di quanto fossero pionieristiche. Noi ci auguriamo che l'edizione sia corredata di sapienti redazionali in merito.

Riguardo a merchandise, copertine speciali, poster, nuove immagini realizzate magari dallo stesso Quesada, per ora non ci sono idee né progetti. Non è comunque escluso che qualcosa possa saltar fuori nel corso della riedizione, che, come abbiamo visto, è di respiro lungo. Quesada, ovviamente, dice che sarebbe entusiasta di lavorare (e trovare il tempo di lavorare) sul personaggio in qualche modo.

Altra rivelazione, forse scontata: moltissimi autori e creativi hanno già bussato alla porta della Marvel esprimendo la disponibilità a lavorare sul personaggio dopo la fine del ciclo Gaiman/Buckingham. Ma tutti questi discorsi sono considerati prematuri. La priorità è terminare la run e garantire a Neil e Mark di portarla dove avrebbe dovuto giungere da tempo. Per il resto si vedrà.

Quesada chiude l'intervista sibillino: la Marvel ha dimostrato di essere in grado di stupire il comicdom in modi inaspettati. Certamente non è escluso che ci siano delle sorprese in cantiere e degli assi nella manica. A volte, bisogna soltanto sforzarsi di leggere tra le righe.

Noi restiamo con gli occhi bene aperti e le orecchie tese.

Fonte: Comic Book Resources

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