Quentin Tarantino: la Sony spera di accaparrarsi la produzione di The Movie Critic

Il CEO della Sony Pictures spera di collaborare ancora una volta con Quentin Tarantino per il suo ultimo film...

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Si parla ormai da qualche anno, da dopo l'uscita nei cinema di C'era una volta a Hollywood, in relazione al fatto che potrebbe essere di nuovo la Sony a collaborare con Quentin Tarantino per il suo ultimo film da regista.

E di questa eventualità ha parlato, brevemente, anche Tom Rothman, il CEO di Sony Pictures, alla premiere di Spider-Man: Across the Spider-Verse spiegando di aver letto gli attestati di stima fatti da Quentin Tarantino alla major durante l'ultimo Festival di Cannes, il regista sceneggiatore si è complimentato con la major per il suo impegno nei confronti dell'esperienza cinematografica, per poi ammettere di "sperare" in una nuova collaborazione con lui.

L'ultimo film di Quentin Tarantino sarà The Movie Critic. Sarà incentrato su un critico cinematografico negli anni settanta del secolo scorso, ma non si tratterà di Pauline Kael, celeberrima critica del New Yorker. Semmai, sarà incentrato su un uomo che scriveva per un magazine pornografico (l’ipotesi più accreditata è che si tratti di un certo Jim Sheldon, che scriveva su Hollywood Press). L’anno è il 1977, lo stesso in cui uscì Rolling Thunder, sarà ambientato in California e sarà basato su “la vita di un uomo realmente esistito, ma che non fu mai realmente famoso, e che scriveva recensioni cinematografiche per un magazine pornografico”. Tarantino leggeva quella rivista quando, da giovane, si occupava di caricare i distributori di magazine. Non vuole rivelare il nome della testata, ma spiega che nel suo film si chiamerà The Popstar Pages: “Se leggevi quella rivista, sapevi chi era quel critico. Si occupava di film mainstream, non era la prima penna della rivista ma era la riserva. Penso fosse molto bravo, era estremamente cinico. Le sue recensioni erano una via di mezzo tra il primo Howard Stern e quello che sarebbe stato Travis Bickle (il personaggio di DeNiro in Taxi Driver) se fosse stato un critico. Pensate a quello che scriveva sul suo diario. Ma questo critico era molto, molto divertente, ed era sboccato: scriveva parolacce, utilizzava epiteti razziali. Ma era davvero divertente. Mamma mia quanto era volgare!”.

FONTE: Deadline

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