Quentin Tarantino depresso dalla versione digitale di Per un Pugno di Dollari

Tarantino difende ancora una volta la pellicola raccontando la sua esperienza al Festival di Cannes

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


Condividi

È di grande attualità il tema del digitale contro la pellicola: solo qualche giorno fa la Paramount Pictures ha annunciato che Interstellar uscirà due giorni prima in 35mm, 70mm e IMAX 70mm, cosa che ha creato un certo malcontento negli esercenti.

Ma anche Quentin Tarantino esprime la sua preferenza nei confronti della pellicola in una intervista alla radio di Los Angeles KCRW, dove spiega perché ha deciso di proporre solo pellicole in 35mm al New Beverly Cinema dove recentemente ha assunto l'incarico di capo della programmazione:

Quello che mi ha fatto dire "è venuto il momento", al di là del volerlo fare da molto tempo, è il fatto che il 35mm stia letteralmente morendo ovunque. E io sono assolutamente contro questa cosa. Tutti combattono per poter girare in pellicola, e ho deciso di aggiungermi anche io a questo esercito. È importante anche per me, se non mi permetteranno di continuare a girare in pellicola smetterò di fare film. Per quanto mi riguarda, se accettiamo in silenzio di passare alla proiezione digitale abbiamo ceduto alla barbarie. Perderemmo la battaglia se lasciassimo utilizzare solo DCP e proiezioni digitali, diventa televisione in pubblico.

Tarantino ha preso la decisione di essere più attivo nella difesa della pellicola dopo la presentazione di Per un pugno di Dollari a Cannes qualche mese fa:

Ho vissuto questa esperienza davvero spiacevole sulla Croisette a inizio anno, e questo mi ha ispirato a essere più attivo nel difendere la pellicola. Hanno proiettato questo restauro in digitale 4K del film. Ho un IB Technicolor, una splendida stampa in Techniscope di quel film, e avrei potuto portare quella invece. Insomma, abbiamo fatto i nostri discorsi, parlato con il pubblico - era la serata di chiusura del Festival di Cannes. Mi siedo... questo film l'avrò visto milioni di volte. Era bello? Sì, ma i miei DVD si vedono benissimo. Non stiamo parlando di vedere bene. L'intera proiezione mi ha gettato in una vera e propria depressione, perché mi trovavo al Grand Palais, la grande casa del cinema, e mi sentivo come se stessi per puntare il telecomando verso lo schermo per premere PLAY. Pensavo: dove diavolo è il menu?

Andrebbe bene a casa mia? Sì, assolutamente sì, non ci penso nemmeno. Ma nel Palais... mi sentivo come se ci fosse una sorta di barriera tra me e il film, ed ero sicuro non ci sarebbe stata se avessimo mostrato una stampa in 35mm. [...] C'è una intera cultura dietro alla stampa in pellicola. Ogni pellicola racconta una storia. Al New Beverly stiamo proiettando L'Ultimo Buscadero, e la mia copia del film non è un granchè, tuttavia la adoro. L'ho proiettata in tutto il mondo, è fantastica. È un po' slavata, un po' rovinata, ma ha carattere. E Peckinpah avrebbe adorato questa copia. Non voglio mostrare una versione ripulita del film. È la MIA copia di L'Ultimo Buscadero, è come l'ho vista negli ultimi venti anni, e come voglio vederla per i prossimi venti anni. Penso che tutte queste stampe abbiano qualità e personalità, che siano pulite o meno. Se volete qualcosa di ripulito state a casa e guardatevi un Blu-Ray, il canale HD della Sony. Ma lasciatemi solo! [RIDE]

Potete sentire l'intera conversazione, della durata di circa 30 minuti, in questa pagina.

Continua a leggere su BadTaste