Quantum of Solace: come lo sciopero degli sceneggiatori rovinò il film

Per capire cosa potrebbe significare lo sciopero degli sceneggiatori sui film in uscita si usa spesso un esempio: Quantum of Solace.

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Quantum of solace è il termine di paragone perfetto per spiegare le conseguenze dello sciopero degli sceneggiatori che sta bloccando le produzioni a Hollywood in questi giorni. Tra i tanti titoli che hanno subito le conseguenze della serrata del 2007 questo è quello che più fu indice del disastro. Il film è considerato, se non uno dei peggiori James Bond, sicuramente una delle delusioni più cocenti.

Veniva poco dopo il rilancio del personaggio con Casinò Royale. Era un sequel diretto. Doveva dimostrare la tenuta della rivisitazione moderna del personaggio. Dopo il buona la prima, con la fiducia del pubblico, Marc Forster aveva la possibilità di rilanciare ancora più in alto il franchise. Alla sceneggiatura c’era lo stesso team vincente: i veterani Neal Purvis, Robert Wade e la superstar del momento Paul Haggis. 

Si hanno molte informazioni su questo “caso di studio” perché Daniel Craig non ha mai fatto mistero di quello che è successo alla produzione in quei mesi turbolenti. Per usare parole sue: “lo sciopero degli sceneggiatori ha fott**O il film”.

Questione di tempi sbagliati. Era fondamentale che la produzione avesse tra le mani lo script prima dell’inizio dello sciopero per poter iniziare a girare qualcosa. In fretta e furia consegnarono il faldone due ore prima dello stop. Dentro c’era una storia abbozzata, l’ossatura ancora da migliorare e rifinire. 

Si decide di andare comunque sul set, con la speranza di ritornare presto a una situazione normale. Così non fu. Nel frattempo però, per via dello sciopero, nessuno poteva mettere mano alla sceneggiatura, ad eccezione di Daniel Craig e il regista. 

Quantum of Solace: scritto sul set da attore e regista

Lavorarono quindi insieme per sistemare i dialoghi durante le riprese e per cercare di dare compattezza a una sequenza di eventi che non convinceva lo studio. L’opera di riscrittura fu parecchio impattante. Nei fogli che Paul Haggis aveva lasciato nello studio una scena descriveva la morte di M. Il cambiamento fatto da Craig e Forster salvò il personaggio per renderlo poi di primissimo piano in Skyfall

L’arco di sviluppo di James Bond sarebbe stato radicalmente diverso se Quantum of Solace fosse andato come previsto. La fine originale del film avrebbe comportato la morte di Mr. White, il padre di Madeline, donna chiave per No Time to Die. Il loro rapporto sarebbe cambiato nei tempi e nei modi, impattando probabilmente anche al struttura stessa dei seguenti film.

A complicare le cose, in quel periodo, ci fu anche una disputa legale della MGM sui diritti di sfruttamento del personaggio di Blofeld e della Spectre che rischiava di minare i piani dei seguiti.

Insomma l’idea, rivoluzionaria per Broccoli e la MGM di connettere tutti i capitoli della saga, iniziava però con una grande incertezza. I mesi di shooting furono dispendiosi e condotti a tentoni cercando di connettere eventi e di rifinire i dialoghi. Quella che ne risultò fu solo una bozza del film originario o, per lo meno, di quello che poteva essere.

Per fortuna i “danni” fatti dal film sono stati presto attutiti (e fatti dimenticare) dai seguiti di 007, ma è indubbio che molti franchise sono esposti a questo problema. Anche per gli altri studi produrre oggi un film come Quantum of Solace, con una trama visibilmente improvvisata, può danneggiare i capitoli futuri di qualsiasi franchise. Non è un caso se Marvel e DC sono tra gli osservati speciali in questa occasione.

Per capire se lo sciopero della WGA avrà lo stesso, disastroso, impatto di quello del 2007/2008 bisognerà tenere d’occhio la sua durata. Gli studi dovrebbero aver fatto tesoro della lezione imparata 15 anni fa. Molte serie tv e alcuni film sono stati messi in pausa proprio per attendere la fine dello sciopero. Se però i tempi per trovare un accordo dovessero allungarsi sarebbe impossibile tenere ferme delle sceneggiature pronte ad essere girate. 

Il mondo del blockbuster, abituato a trovare il film scrivendo le scene sul set e prevedendo reshoot (il metodo Marvel) potrebbe trovarsi in seria difficoltà. Ma il cinema, in lenta e sofferente ripresa, non può permettersi alcuna incertezza. 

Fonte: Screenrant, Indiewire

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