Prometheus, Elizabeth Shaw secondo Noomi Rapace

La protagonista di Prometheus di Ridley Scott condivide le sue impressioni sul personaggio di Elizabeth Shaw e sulla spettacolarità della pellicola girata quasi interamente senza il green screen...

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Affermare che Noomi Rapace sia partita col proverbiale botto ad Hollywood equivarrebbe a sottilineare l'ovvio. Dopo essere esplosa grazie all'interpretazione di Lisbeth Salander nella trilogia Millennium, l'attrice svedese comparirà in due dei più importanti film della stagione, Sherlock Holmes: Gioco di Ombre di Guy Ritchie e Prometheus di Ridley Scott.

Dal press junket dedicato alla pellicola prodotta dalla Warner Bros sono emerse, sulle pagine di Collider, delle interessanti considerazioni sullo sci-fi diretto da Ridley Scott e sul personaggio da lei interpretato, ovvero Elizabeth Shaw. Ve le proponiamo:

E' davvero folle. Un paio di settimane fa mi trovavo a Londra per registrare alcune sessioni di doppiaggio aggiuntivo del film: era fantastico. Mi ricordo quando ho messo piede sui set, sono rimasta letteralmente sconvolta, senza fiato grazie a quello che hanno creato. Non avevamo green screen. Penso che l'avremmo utilizzato solo un paio di volte. Hanno costruito ogni cosa. Un'autentica magia. Era sbalorditivo. L'aspetto fantastico di Ridley Scott è il suo essere un artista capace di architettare queste riprese maestose, sorprendenti, riuscendo ad essere, allo stesso tempo, brutalmente bello. Non vedo l'ora di vederlo.

Il mio personaggio è il cuore pulsante del film. Viene seguita in tutti i suoi cambiamenti. All'inizio è una credente, che ha fiducia in Dio e nella fede. E' una scientista e un'archeologa. Ha una missione ed è piena di speranza. Poi a metà film accade qualcosa e si trasforma in una guerriera. E, alla fine, sarà una sorta di sopravvissuta. Quello fatto con Ridley e gli altri attori è stato un viaggio molto intenso e drammatico per me. Quando abbiamo finito le riprese in Islanda è stato come rimettere piede sulla Terra, dopo il tempo passato a bordo di questa astronave e questo pianeta alieno. Quando riguardo indietro alle cose che ho fatto e a quanto sono stata coinvolta, si tratta sempre di un processo affascinante, come se fossi stata occupata da qualcosa.

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