Prodotti in saldo
Soprattutto in estate, tante pellicole di major escono in Italia con poche copie, senza ripagarsi neanche i costi della distribuzione. Vi spieghiamo le ragioni e ci chiediamo se è una buona idea...
Fonte: Badtaste.it
La soluzione è ovviamente diversa e ce la spiega una nostra fonte ben informata, che ovviamente ci ha richiesto l'anonimato:
L'unica ragione sono gli accordi con le società televisive. Molto spesso i film vengono venduti in pacchetti e per giustificare l'inserimento di alcuni titoli minori, si garantisce un'uscita cinematografica, con condizioni che possono variare. In alcuni casi, è un numero minimo di copie (che può essere 10 o 100), in altri invece c'è l'obbligo di essere presenti in tutte le città capozona. In questo modo, si fornisce un valore aggiunto al film, che ovviamente non viene lanciato come un prodotto per la televisione, ma che è uscito al cinema".
E' ovvio che in alcuni casi non sarebbe male cambiare qualcosa nel consueto schema uscita in sala-home video-pay tv-tv satellitari-tv generaliste. Questo perché certi titoli, con una promozione originale, potrebbero magari ottenere un'attenzione maggiore. Qual è quindi il problema?
Il problema sono gli schemi delle window, che sono molto delicati. Certo, in alcuni casi può dare buoni risultati cambiarli, ma può diventare anche pericoloso, perché infrange degli equilibri tra major, esercenti, home video e televisioni che sono fragili. Il rischio è che poi questo provochi disagi a una delle parti in causa e situazioni di conflitto. In una situazione più 'libera', magari per alcuni titoli ti troveresti ad andare direttamente in home video (anche se non lo vorresti), mentre per altri dovresti uscire in più copie (anche se magari hai già saturato il numero ideale)".
Insomma, è ovvio che i principi della lunga coda di Chris Anderson inviterebbero a differenziare maggiormente le abitudini dei distributori. Ma il rischio è che ci sia una situazione di anarchia, in cui senza regole si gestiscano i film in maniera troppo disinvolta. Insomma, in un Paese come l'Italia, poco abituato a rispettare i regolamenti, potrebbe finire male...
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