Petit Paul: il nuovo fumetto di Bastien Vives tra le polemiche

Petit Paul, di Bastien Vivès, ha subito scatenato accese polemiche e accuse di pedopornografia

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Petit Paul

Sono settimane particolarmente intense per quanto riguarda la rappresentazione di peni nel mondo del Fumetto, dopo le accese discussioni suscitate dalla pubblicazione del primo numero di Batman: Damned. Questa volta lo scandalo arriva dalla Francia, dove martedì scorso è uscita la nuova graphic novel di Bastien Vivès (Una Sorella, Polina), intitolata Petit Paul.

Il protagonista è un ragazzino di dieci anni con un grosso pene costantemente in erezione che le donne attorno a lui usano per il proprio piacere, e a volte il piccolo Paul non comprende nemmeno cosa stia accadendo. La polemica di questi giorni è più massiccia rispetto alle consuete grida dei paladini della censura, anche perché in Francia esistono leggi che vietano esplicitamente di raffigurare pedo-pornografia.

Il volume, con il quale Glénat ha inaugurato la sua nuova collana Porn'Pop dedicata al Fumetto erotico, è stato rapidamente rimosso dagli scaffali dopo che una petizione di protesta ha raccolto 2000 firme in un solo giorno. Petit Paul è una commedia con elementi sensuali, e la casa editrice ha rilasciato un comunicato stampa in cui sottolinea come il fumetto sia volutamente grottesco, un'opera di finzione che non vuole assolutamente banalizzare l'abuso sui minori.

Ha però suscitato scalpore un'intervista rilasciata alll'Huffington Post in cui l'autore ha dichiarato di essersi basato sulle sue fantasie per realizzarlo, e che non sarebbe mai in grado di disegnare qualcosa che non lo ecciti. Non è la prima volta che Vivès tratta argomenti controversi nelle sue storie, ma questa volta ha osato andare contro le leggi francesi, scatenando una potente reazione nel pubblico. Dopo aver realizzato fumetti meravigliosi, l'autore d'Oltralpe si trova senza dubbio a un punto di svolta della sua carriera.

Non sappiamo se l'editore continuerà a difenderlo o se asseconderà questo travolgente malcontento. Ci auguriamo, a differenza di recenti scandali nel mondo del Cinema, di non trovarci a un punto di non ritorno che ci priverebbe di una delle voci più originali del Fumetto francese contemporaneo.

Fonte: Comics Beat

Continua a leggere su BadTaste