Perché Peter Jackson farà Lo Hobbit
Greg Wright, autore di "Tolkien in Perspective", in un lungo editoriale spiega per quale motivo è praticamente certo che Peter Jackson finirà per girare Lo Hobbit, e in effetti la sua teoria combacia con la nostra...
Come saprete la bagarre tra Peter Jackson e la New Line sullo Hobbit è ancora tutt'altro che risolta, e al momento i due si sono presi una pausa di riflessione (possibilmente lontano dai media...)
In tale frangente l'editoriale che Greg Wright, autore del libro Tolkien in Perspective e stimato editorialista di HollywoodJesus nonché editore di Past the Popcorn, ha scritto sul suo sito chiarisce molto le idee. E in gran parte sposa la nostra tesi secondo la quale alla fine tutto porterà ad un unico risultato: Peter Jackson farà Lo Hobbit.
Wright punta ovviamente sul fatto che non è tanto la disputa legale tra la NL e Jackson a essere in gioco, quanto l'opinione pubblica. Ed è interessante come fa notare che tutta la bagarre è iniziata molto prima di quanto noi pensiamo.
Nel periodo tra gli Oscar e l'uscita del film, quindi, non si fecero sentire e anzi: il regista scoprì che lo studio non solo aveva deciso di snobbarlo deliberatamente, ma aveva anche deciso di negargli parecchie decine di milioni di dollari in diritti di merchandising del primo episodio della Trilogia. Ecco quindi il perché della causa da parte di Jackson, datata 28 febbraio 2005.
E da allora si è trattato solo di opinione pubblica. Dichiarazioni al vetriolo e mosse strategiche degne di un esperto di marketing alle quali abbiamo assistito tutti, e che senz'altro sono ben lungi dall'essere terminate.
Il vero vincitore alla fine sarà Saul Zaentz, il quale ha chiaramente detto che i diritti sul libro torneranno a breve. Ecco perché Jackson sta rimandando le discussioni: probabilmente sa che i diritti scadranno tra meno tempo di quanto la New Line vuole far credere, soprattutto sapendo che Zaentz gli ha promesso soldi e libertà artistica (perseguendo quello che la New Line ormai si è dimenticata anche cosa significa, ovvero il rispetto per i fan con la consapevolezza che esso porterà quattrini).
A questo punto è tutto nelle mani di Bob Shaye, il sanguigno manager della New Line la cui poltrona lo stesso Wright vede in bilico. Se la New Line dovesse perdere i diritti sul libro la sua testa sarebbe la prima a saltare, e quindi è lui il primo a dover moderare i toni del dibattito.
Che la spunti Shaye o Saentz, comunque Peter Jackson dovrebbe essere coinvolto, perché se Shaye non lo contattasse perderebbe subito i diritti.
Altro elemento a favore del ritorno di Jackson è la divisione in due film da lui proposta. Tale divisione è assolutamente logica, perché serve a mantenere il tono epico della Trilogia (il secondo film conterrebbe l'ultimo terzo del romanzo e materiale delle appendici del Signore degli Anelli) contentando i fan e scongiurando una versione "inzuccherata" del romanzo che deriverebbe dalla compressione in un unico film. Tale compressione porterebbe a tagli e a un adattamento molto romanzato (e molto più infantile, seguendo peraltro la linea stessa del libro) che però necessiterebbe un re-casting di personaggi come Gandalf (il cui ruolo sarebbe molto ridimensionato rispetto alla Trilogia). Un film del genere Peter Jackson non lo vorrebbe dirigere mai - e nessuno vorrebbe vederlo.
Ecco perché anche in questo caso è più logico (a livello di business) che si segua la prima linea, dividendo il romanzo in due film e affidandolo a Jackson: a livello di soldi, sarebbe la scelta più adeguata. Anche perché permetterebbe nuovamente il casting di attori amatissimi come Ian McKellen come Gandalf, Andy Serkis come Gollum e Ian Holm come Bilbo in qualche flash-forward. Anche Elijah Wood potrebbe rivedersi nel secondo film, nei panni di Frodo,e Viggo Mortensen sicuramente avrebbe un ruolo molto ampio come Aragorn, Orlando Bloom come Legolas e - perché no - John Rhys-Davies come Gimli. Aggiungiamoci Elrond e Galadriel, e il gioco è fatto. D'altronde nel secondo film ci sarebbe spazio per storie come La caduta di Dol Guldur e la Ricerca di Gollum.
Certo è che tali attori chiederebbero quasi sicuramente una cachet molto più elevato che nella Trilogia, anche se sicuramente si rifiuterebbero di apparire in un film non girato da Peter Jackson. Anche perché con l'esempio del Signore degli Anelli alle spalle, solo lui potrebbe assicurare incassi stratosferici...