Perché 12 Years a Slave non ha partecipato al Festival di Venezia?

Alberto Barbera smentisce sull'Hollywood Reporter le indiscrezioni sulla mancata partecipazione di 12 Years a Slave al Festival di Venezia. E anche Steve McQueen dice la sua...

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


Condividi

A più riprese, durante il Festival di Venezia, il direttore artistico Alberto Barbera ha ribadito che il suo unico rammarico quest'anno è stato non avere 12 Years a Slave, il film di Steve McQueen presentato in anteprima a Telluride e poi al Toronto Film Festival, e che inizialmente era favorito per il Concorso di Venezia.

Durante il Festival diversi giornali italiani e francesi avevano citato alcune dichiarazioni di Barbera in merito all'assenza del film di McQueen, che apparentemente avrebbe rinunciato al debutto veneziano dopo che le sue richieste di ospitalità per circa 50 persone non sono state ammesse.

Ora Barbera commenta sull'Hollywood Reporter spiegando che le sue parole sono state tolte dal contesto:

Mi è stato riferito che i media europei hanno riportato frasi errate attribuite a me riguardo 12 Years a Slave. Per dire le cose come stanno, nonostante ci sia stata delusione da parte nostra quando non siamo stati in grado di proiettare un film così potente a Venezia, qualsiasi allusione a motivazioni legate ai costi o alle dimensioni della delegazione del film è da ritenersi errata.

Lo stesso McQueen ha aggiunto, sempre sull'Hollywood Reporter:

Trattandosi di una storia profondamente americana, la mia intenzione è stata da sempre quella di tenere la premiere mondiale del film in Nord America. E' stato un onore partecipare al Telluride e al Toronto Film Festival, e attendo molto la premiere di gala al London Film Festival che si terrà il mese prossimo.

Difficile comunque dire come siano andate realmente le cose, anche perché il prestigio di partecipare al Concorso di Venezia (magari vincendo il Leone d'Oro) è ben diverso da una premiere a Toronto (che è un festival non competitivo), peraltro anticipata a sorpresa dall'anteprima a Telluride (dove sono stati presentati a sorpresa diversi film di Venezia e soprattuttutto Toronto, spiazzando i direttori di entrambi i Festival). Comunque, la risposta della critica è stata unanime: il film di McQueen è stato giudicato potente, epico, intenso e duro, e un probabilissimo contendente a diverse statuette degli Oscar a marzo dell'anno prossimo.

 

Nel cast Chiwetyel Ejiofor, Quvenzhané Wallis, Michael Fassbender, Brad Pitt, Adepero Oduye, Dwight Henry, Paul Giamatti, Benedict Cumberbatch, Michael K. Williams, Alfre Woodard, Paul Dano, Sarah Paulson, Scoot McNairy.

Il film, basato sull'autobiografia omonima di Solomon Northup e ambientato nella New York del 1853. Afroamericano nato libero, Northup venne rapito e costretto a lavorare per anni come schiavo nelle piantagioni della Louisiana. Durante questo lungo periodo la sua strada si incrocerà con quella di molte altre figure, a volte compagni a volte padroni, nettamente diverse tra di loro. Tra questi un padrone di schiavi (Paul Dano) che lo maltratterà, un altro padrone (Benedict Cumberbatch) che invece finirà per essere conquistato dalla sua personalità, un altro ancora (Paul Giamatti) che prenderà possesso degli schiavi una volta giunti a New Orleans. Altre figure saranno quella di uno schiavo in fuga (Ruth Negga), quella di un compagno di lavoro (Garrett Dillahunt) del protagonista, quella dei due coniugi interpretati da Michael Fassbender e Sarah Poulson. A completare il cast vi è anche la presenza di Brad Pitt e Scott McNairy, quest'ultimo nei panni di uno scaltro lavoratore di un circo che metterà a punto il rapimento di Northrup.

La produzione del film, basato su uno script dello stesso McQueen e di John Ridley, vede Dede Gardner e Jeremy Kleiner nelle vesti di produttori per la Plan B.

Continua a leggere su BadTaste