Venezia 71: Paul Wesley rivela i suoi progetti futuri e parla del suo rapporto con la tv

L'attore Paul Wesley, presente a Venezia, parla della sua esperienza come produttore e interprete del film "Before I disappear", e dei suoi progetti futuri

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L'attore Paul Wesley è arrivato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per presentare, nella sezione Giornate degli Autori, il film Before I disappear, diretto da Shawn Christensen.

L'interprete di Stefan Salvatore in The Vampire Diaries è un grande amico del filmmaker, che conosce da molti anni e con cui ha studiato recitazione a New York. E' stata quindi una scelta naturale decidere di essere il produttore del progetto e di recitarvi con una piccola parte.

Nel lungometraggio, che racconta una notte nella vita di un giovane aspirante suicida in grado di cambiarlo profondamente grazie all'incontro con la nipote Sophia, Paul ha il ruolo di Gideon: un ex datore di lavoro e amico del protagonista, alla ricerca della fidanzata, scomparsa la sera prima, senza sapere che è morta a causa di un'overdose.

Wesley ha incontrato la stampa rilassato e sorridente al termine della proiezione ufficiale di Before I disappear e ha rivelato qualche dettaglio sulla sua esperienza come regista di un episodio dello show targato The CW e sulle altre serie tv che recentemente hanno attirato la sua attenzione.

Paul ha inizialmente spiegato che nei prossimi mesi realizzerà un nuovo episodio di The Vampire Diaries come regista e poi spera di collaborare ancora una volta con Christensen al suo nuovo progetto. Nel futuro dell'attore, tuttavia, non ci sarà quasi sicuramente un'attività in veste di sceneggiatore perché non si sente all'altezza del compito. Wesley ha raccontato:

“Amo recitare ma è solo un tassello del puzzle e penso che quando si è in uno show per sei anni ti inizi a sentire un po' imprigionato. Ovviamente ha un ruolo incredibilmente molto importante essere un attore ma alle volte mi sento non realizzato, quindi voglio continuare a creare cose a ogni livello, e a collaborare con persone che ammiro e che mi elevano. Shawn è una di quelle persone. Sono sicuro che farà molte cose senza di me e sono certo che io farò molte cose senza di lui, ma penso che nel nostro percorso continueremo a lavorare insieme”.

L'interprete di Stefan ha inoltre sottolineato come in uno show come The Vampire Diaries ci sia uno stile molto specifico durante la realizzazione degli episodi perché la telecamera non si ferma mai, il ritmo è elevato, i cambi di inquadratura si susseguono rapidamente e deve esserci subito spazio per la colonna sonora:

“Quello è lo stile di The Vampire Diaries: sempre in movimento, rapido, rapido, rapido. In altri film, invece, si posiziona la telecamera in modo che inquadri due attori e basta quello. Quindi dipende dal materiale. In uno show di vampiri in onda su The CW non funzionerebbe”.

La star della serie targata The CW, di cui sta per iniziare la sesta stagione, ha poi rivelato qualche dettaglio sulla sua esperienza dietro la macchina da presa:

“Quando stavo realizzando come regista un episodio di The Vampire Diaries, mi sono ritrovato a essere in modo automatico incredibilmente disposto a complimentarmi con chiunque. “O mio dio sei fantastico. Sei il migliore...” e non stavo mentendo ed ero onesto, ma ho scoperto che fare i complimenti alle persone, per me, era il metodo migliore per ottenere quello che volevo. Ma quando dovevo fare una critica o c'era un'idea che non stava venendo realizzata nel modo giusto ovviamente ero molto diretto e chiaro. Penso tuttavia che sia importante far sentire gli attori al sicuro e farli stare bene perché in pratica stai chiedendo a qualcuno di essere vulnerabile. Se qualcuno non ha talento, quello è un elemento che non si può creare, tuttavia devi trarre il meglio da ciò che hai a disposizione. Fortunatamente gli attori con cui stavo lavorando sono tutti molto talentuosi. Ma puoi fare i complimenti, far sentire le persone al sicuro, in modo che possano essere vulnerabili e mostrare se stessi, le proprie emozioni, non i loro corpi”.

Paul ha poi rivelato il suo rapporto con la televisione:

“Non guardo molta televisione, non mentirò, anche se da quando ho iniziato a fare il regista ho iniziato a vederne di più. Mi è molto piaciuto il nuovo formato delle serie limitate: alle volte vedere 22 episodi è troppo. Non ho tempo per farlo. Ma se sono sei episodi, otto...mi piace molto. O anche un film tv. Ad esempio in aereo, venendo qui, ho visto The Normal Heart e penso che sia stato veramente ben fatto. Ho visto la prima parte di True Detective perché tutti ne parlano e volevo scoprire di cosa si trattava. Ho guardato le prime due stagioni di Breaking Bad. Ho visto la prima stagione di Game of Thrones. Cerco di vedere i film e le serie di cui tutti parlano perché voglio capirne il motivo”.

Paul ha quindi aggiunto:

“Non mi piace tornare a casa, esausto da un lungo giorno di lavoro, e accendere la tv. Non l'ho mai fatto e non riesco a ricordarmi quando sia stata l'ultima volta che ho scelto di farlo. Deve essere un evento per me: voglio sedermi, voglio pianificare la visione... Sono così ossessionato: ho l'ipad e leggo molto, e poi guardo le news e faccio il download di diverse cose, mi collego a iTunes...non ho tempo per la tv”.

Tra i progetti futuri dell'attore c'è spazio anche per la leggerezza delle commedie, perché si diverte a girarle e non vuole che le persone pensino che sia in grado di realizzare solo una tipologia precisa di film. Per questo motivo Paul ha chiesto, e ottenuto, che si mostrassero anche altri lati della personalità di Stefan, come quello più violento da "squartatore" e ha ammesso di provare un pizzico di gelosia nei confronti del suo collega e amico Ian Somerhalder:

“E' stato fortunato: ha avuto il ruolo più divertente. E' sempre più piacevole fare il cattivo, ed è più semplice come attore: è difficile interpretare sempre il fatto di essere vulnerabile ed è qualcosa che entra nella psiche”.

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