Paramount e Skydance, Hollywood si mobilita: gli endorsement di James Cameron, Ari Emanuel e Jeffrey Katzenberg

Paramount Global deve scegliere se essere acquisita da Skydance o Apollo/Sony. Hollywood si è già schierata...

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Il mese di trattative esclusive tra Paramount e Skydance è passato, e nel frattempo il consorzio Apollo / Sony si è fatto avanti con un'offerta importante. Nelle ultime ore il New York Times ha rivelato che il comitato di Paramount Global ha deciso di prendersi del tempo per valutare entrambe le proposte, e che svolgerà trattative con entrambe le parti. Ci vorranno probabilmente settimane perché si raggiunga una decisione, sempre che nel frattempo una delle due parti non decida di tirarsi indietro, o che il nuovo "ufficio dei CEO" insediatosi dopo l'addio di Bob Bakish non presenti un piano concreto per il risanamento dell'azienda. Nel frattempo, però, Wall Street potrebbe far pagare caro il tempo che passa: solo venerdì il titolo Paramount ha perso il 7%, scendendo a 12.89 dollari per azione. Il giorno dopo Warren Buffett ha confermato di aver disinvestito tutte le posizioni della sua Berkshire rimettendoci anche parecchi soldi: dal 2022 al 2023 aveva infatti acquistato 63.3 milioni di azioni di classe B, per un totale di oltre 2 miliardi di dollari di valore.

Per chi tifa Hollywood?

Intanto iniziano a farsi sentire le voci a sostegno di una delle offerte, quella di David Ellison. L'offerta del consorzio Apollo / Sony, infatti, allarma Hollywood perché significherebbe la dissoluzione dell'ennesimo studio con conseguenze perdita di impieghi e di potere contrattuale per tutti i creativi. Con una major in meno ad acquistare progetti, infatti, c'è meno lavoro per tutti, come ha dimostrato l'acquisizione di Fox da parte della Disney, che ha reso uno studio che una volta produceva almeno una dozzina di film all'anno in una mera "etichetta" che produce 2-3 franchise come Avatar e Il pianeta delle scimmie. Se Sony e Paramount si fondessero, il destino di quest'ultima potrebbe essere simile.

Ecco quindi che James Cameron e Ari Emanuel, sulle pagine del Financial Times, hanno espressamente dichiarato che l'industria dell'intrattenimento otterrebbe benefici dal coinvolgimento di Skydance. "Adoro l'idea che Ellison sia coinvolto," ha spiegato Cameron, che ha collaborato con Skydance per Terminator: Destino Oscuro. "Se dovesse riuscire a diventare direttore creativo della Paramount, sarebbe un grande vantaggio per quest'industria in un momento storico così difficile. David ha dimostrato il suo talento". Ha aggiunto Emanuel, capo della potente agenzia di talent WMA: "David ha in mano una vera attività cinematografica che gestisce grandi franchise cinematografici. Skydance è il naturale acquirente di Paramount. Tutti quelli che lavorano con loro - Amazon, Netflix, Apple, Paramount e Disney - hanno un ottimo rapporto con David. Non voglio denigrare nessuno, ma penso che Paramount abbia bisogno di energia nuova. Penso che Ellison sia in grado di portarla, sarebbe un incredibile nuovo partner per Shari in questa situazione".

Jeffrey Katzenberg, co-fondatore della DreamWorks, si è sbilanciato alla convention Axios BFD Talks: LA, spiegando che l'unione Paramount-Skydance "sarebbe una grande vittoria per la Paramount e per l'industria". E ha aggiunto: "C'è un motivo per cui l'accordo non è stato ancora firmato, e penso che sia un peccato. David è un imprenditore fenomenale, è molto ambizioso, ama il cinema e gli studios. Ma la complessità economica di questo accordo risale a decenni fa, è veramente difficile arrivare a una quadra. Ma non impossibile. E vorrei dirvi: non affrettatevi a dire che Ellison ha rinunciato. Chiaramente l'offerta Sony-Apollo può essere allettante per quegli azionisti e investitori che sono stati con questa compagnia per tanto tempo, e che ora vogliono uscire di scena. Ma non è così automatico. Sony è un'azienda giapponese e non può possedere canali televisivi e d'informazione broadcast. Dare per scontato che la commissione federale per le comunicazioni accetti che un fondo di private equity diventi proprietario è sbagliato, soprattutto nel contesto regolatorio che abbiamo ora".

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