Oscar 2016: al Palm Springs Festival Matt Damon chiede l'Oscar per Ridley Scott
Al Palm Springs Festival si assiste alle prime grandi manovre in vista dell'Oscar. Pesante endorsement di Matt Damon a favore dell'Oscar alla Regia per Ridley Scott
L'occasione era il Palm Springs International Film Festival, appuntamento imperdibile per la corsa Oscar cresciuto in importanza in relazione, appunto, alle campagne per accaparrarsi qualche statuetta "svolta" per le carriere di tanti artisti hollywoodiani e non.
Quest'anno il "messaggero"... è stato Matt Damon e pensiamo che abbia ormai l'influenza per potersi permettere il pesante endorsement in relazione a un certo baronetto inglese. Ma andiamo per gradi.
Occhio ragazzi che chi era lì a ritirare il premio... potrebbe ripetere la stessa scena il 28 febbraio al Dolby Theatre. Dopo che il chairman del board del Palm Springs International Film Festival Harold Matzner ha ricordato che: "28 degli ultimi 31 premiati al Festival hanno poi ottenuto una nomination Oscar", è partita la sarabanda di speech delle tante star presenti.
Il discorso più interessante è stato forse quello di Matt Damon per via di questo fortissimo passaggio dedicato a Sir Ridley Scott, suo regista per Sopravvissuto - The Martian
È semplicemente un maestro della regia. Non ce ne sono molti al mondo e lui è sicuramente uno di loro. Ero convinto che avesse già vinto un Oscar per via del Miglior Film per Il Gladiatore ma poi ho scoperto che non era uno dei produttori del film (Miglior Film lo ritirano i produttori principali di un film mentre nell'anno del trionfo Oscar de Il Gladiatore, Steven Soderbergh sfilò a Scott Miglior Regia per l'acclamato Traffic). Ero veramente convinto che ne avesse già vinto uno... per cui spero ardentemente... che questo sia l'anno buono.
Matt Damon non è uno qualunque dentro l'Academy. E' stimato, mai in posizioni conflittuali e riconosciuto da tutti come credibile da un punto di vista professionale e umano. Un suo endorsement così preciso... non va sottovalutato nella sua capacità attrattiva e onestamente manipolatoria dentro la testa dei 6000 dell'Academy.
Per Pete Hammond di Deadline, il cui resoconto della serata stiamo commentando, il discorso più bello e toccante è stato però quello di Brian Cranston, lucido e colto nel recupero della memoria di Dalton Trumbo, lo sceneggiatore vittima della caccia alla streghe anticomunista che lo mise all'indice nel 1947 non permettendogli nemmeno di vedere riconosciuto il suo credit per i due Oscar vinti per Vacanze Romane (1953) e La più Grande Corrida (1956).
Sarà l'anno di Cranston per Miglior Attore Protagonista? E, conseguentemente, l'ennesima sconfitta per il Leonardo DiCaprio di Revenant - Redivivo?
Palm Springs... ha detto la sua. E non è un'opinione qualsiasi.