Oppenheimer, la scenografa sulla ricostruzione del set: "Volevamo trasportare gli attori indietro nel tempo"
La scenografa di Oppenheimer Ruth De Jong racconta il lavoro di costruzione del set del film, tra palazzi storici ed edifici ex novo.
Conosciamo tutti ormai l'amore di Christopher Nolan per l'autenticità dei suoi film. Per questo, quando erano in corso i preparativi di Oppenheimer il suo primo pensiero è stato andare a visitare Los Alamos in New Mexico. Molte scene del film sono infatti ambientati al Laboratorio Nazionale di Los Alamos.
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Chris e suo figlio hanno fatto una gita lì e la Los Alamos dei giorni nostri è molto moderna. Ci sono Starbucks ad ogni angolo e cose così. Quindi ha detto: "Se vuoi andare a vedere Los Alamos puoi andare, ma non sono interessato a girare lì."
Volevamo una location epica e travolgente che aiutasse il pubblico a capire cosa abbia significato per Oppenheimer portare la sua squadra in mezzo al nulla con niente intorno.
Inizialmente il piano era quello di ricostruire l'intera città, sia gli interni che gli esterni, ma era troppo costoso. Ma, benché Los Alamos fosse ormai troppo moderna, esistevano comunque degli edifici perfetti per l'epoca del film. La soluzione proposta da De Jong e poi realizzata è stata quindi quella di girare gli esterni nel set ricostruito e gli interni nelle case vere di Los Alamos. Secondo la scenografa questo è stato molto d'aiuto anche per gli attori:
Ha avuto un grande impatto su di loro e li ha messi nella giusta mentalità. Volevamo trasportarli indietro nel tempo.
Trovate tutte le informazioni su Oppenheimer nella nostra scheda.
FONTE: IndieWire